Durante il convegno di apertura di “La vie en rose… per il cuore delle donne” Elisabetta Vercesi, responsabile bollini rosa dell’Osservatorio nazionale donna-ONDA ha concesso “Tre bollini per l’Ospedale di Parma, rappresentano un riconoscimento per un’Azienda che si propone oggi come modello”. Vercesi propone così il Maggiore di Parma come struttura di riferimento per il coinvolgimento di tutte le branche specialistiche della salute di area femminile, che spaziano dall’area cardio vascolare, alla salute del materno-infantile per arrivare all’accoglienza salute delle vittime di violenza.
I tre bollini, conseguiti per il biennio 2016-2017, arrivano anche grazie alla ampia disponibilità di servizi gratuiti proposti alle donne in occasione di questo evento, le quali, in questo modo, si possono avvicinare alle cure.
Le malattie cardiache al femminile, per esempio, emergono dal dibattito del convegno come malattie sottovalutate e quindi sotto-diagnosticate. Ne parla Emilia Salinas, responsabile del gruppo di lavoro delle donne cardiologhe dedicate all’approfondimento della cardiologia di genere: “Le malattie cardiache per le donne presentano peculiarità specifiche rispetto a quelle degli uomini a partire dai sintomi, per arrivare all’uso dei test e finire con le possibili terapie”.
Le donne, spesso impegnate in attività tipiche di cura e sostegno della famiglia, infatti, sottovalutano i sintomi. La sotto diagnosi, a sua volta, presenta delle particolarità con i casi di falsi positivi o falsi negativi, o perché la presenza della malattia coronarica ostruttiva è inferiore rispetto a quella del genere maschile. Infine, il professionista sanitario non formato sulle caratteristiche specifiche della cardiologia al femminile può essere fuorviato nella identificazione della patologia. Dati scientifici spiegano che diagnosticare la malattia cardiaca nella donna può essere dunque più complesso che nell’uomo.
Per questo, l’Ospedale di Parma si presenta in questi giorni alla città con una serie di proposte di visite e momenti di informazione dedicati alle donne, “come impegno per aumentare la sensibilizzazione verso la cultura della salute di genere – spiega Gabriella Raise della direzione sanitaria dell’Ospedale – e strumento per potenziare un’attenzione specifica da parte dei professionisti alla medicina di genere”.
“Dal registro regionale dei pazienti operati al cuore – spiega inoltre Antonella Vezzani, responsabile della terapia intensiva cardiochirurgica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma – si conferma che le donne rappresentano non più del venti per cento del numero complessivo di pazienti, sono più anziane, anche perché la patologia le colpisce più avanti negli anni, e presentano patologie associate, come il diabete, che ne penalizzano la morbilità, ma, fortunatamente non risultano avere una mortalità superiore a quella degli uomini”.