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Ministero nega aumento del corpo di polizia, Mussini: “Perché a Parma no e ad altre città sì?”

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mussiniPerché a Parma no e ad altre città sì? Il ministero non si può limitare ad alzare un muro e a ipotizzare un’eventuale assegnazione di risorse aggiuntive in un futuro prossimo non definito. Presenterò subito un’interrogazione per capire quali sono i criteri con cui vengono determinati gli organici a livello nazionale e il diritto delle singole province ad avere dei rinforzi, oltre alla ragione per cui l’Unità Operativa di Pronto Intervento è stata assegnata a Modena e non a Parma” dichiara la senatrice Maria Mussini, vicepresidente del Gruppo misto, durante la conferenza stampa sulla situazione sicurezza a Parma. Conferenza nata in seguito alla risposta negativa ricevuta dal viceministro dell’Interno Filippo Bubbico alle richieste avanzate dal sindaco di Parma per un aumento del corpo delle forze dell’ordine della città.

Alla conferenza stampa di oggi hanno partecipato, oltre alla parlamentare reggiana, il sindaco Federico Pizzarotti e l’assessore Cristiano Casa.

“Il primo passo per rispondere al problema sicurezza, a Parma come altrove, è garantire la certezza della pena. Al contrario, ora da un lato non si forniscono risorse adeguate di polizia per presidiare il territorio, dall’altro si tende a depenalizzare i reati in nome di principi legittimi nella teoria ma irrealizzabili nella pratica se non supportati da investimenti sui servizi territoriali e di comunità. I provvedimenti varati dall’esecutivo vanno tutti in questa direzione e ciò non fa che alimentare la percezione che la microcriminalità gravi tutta sulle spalle del cittadino comune – continua Mussini – Ma la microcriminalità è solo uno degli aspetti dell’emergenza sicurezza, che tocca anche l’ordinamento penitenziario, tra cui la legge Marino sulla chiusura degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari)”.

A proposito della legge Marino, la senatrice ricorda il recente episodio dell’internato fuggito dalla REMS (Residenza per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza sanitaria) di Mezzani “L’incidente che è avvenuto è emblematico per evidenziare il modo di procedere di questo esecutivo. Il problema della legge Marino, su cui fin dall’inizio ho espresso grandi riserve, è che si stabilisce in modo ideologico una cesura netta tra cura e detenzione, in base alla quale gli infermi di mente non devono essere imprigionati, ma curati come tutti gli altri malati. Questa visione, giusta in linea di principio e risolutiva per alcune patologie, non tiene tuttavia conto dell’esistenza di malati mentali pericolosi che vanno sì curati, ma che necessitano di quelle misure di sicurezza che sono invece state escluse dalle REMS, che per loro natura possono disporre solo di guardie giurate. Fingere di ignorare questa realtà e non dotare i territori delle strutture adeguate significa scaricare ancora una volta il peso dell’insicurezza sulla cittadinanza e sulle finanze dei Comuni”.

Anche per queste ragioni, in qualità di membro della Commissione giustizia, Mussini sta lavorando da tempo al ddl ora in discussione sulla riforma del codice penale, di procedura penale e dell’ordinamento penitenziario: “Ho ottenuto che nella riforma del processo penale fosse discussa una proposta di modifica all’ordinamento carcerario che faciliterebbe il reinserimento e la risocializzazione, garantendo così un adeguato percorso di cura e limitando casi come quello di Mezzani. Inoltre, nella mia risoluzione approvata in senato a gennaio chiedevo di agire a tutti i livelli per affrontare la complessità di queste situazioni: per le strutture è stato nominato dal governo un responsabile unico dell’attuazione della chiusura degli OPG ed è stata aperta la discussione in senato per rivedere il meccanismo di applicazione congiunta di pene e misure di sicurezza”.

“Il mio impegno per Parma continua, non solo con la nuova interrogazione, ma continuando a fungere da asse di collegamento tra il territorio e il centro, al di là dei giochi di partito e semplicemente cercando di fare tutto quello che si deve nell’esclusivo interesse dei cittadini” ha concluso la senatrice.

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