Le sue spiegazioni scientifiche non hanno convinto l’accusa e neppure il giudice per le udienze preliminari. Il celebre chirurgo parmigiano specialista nei casi di obesità al quale si rivolgevano pazienti in arrivo un po’ da tutto il Nord Italia, dovrà subire un processo davanti al tribunale di Parma. Lo ha deciso il gup Maria Cristina Sarli, accogliendo così la richiesta del pm Daniela Nunno, disponendo il rinvio a giudizio del professionista 62enne per l’udienza del 6 ottobre prossimo. Quando davanti a un collegio di tre giudici dovrà rispondere di violenza sessuale aggravata ai danni delle cinque ex pazienti, seguite fra il 2009 e il 2013 nello studio privato e poi nella clinica in cui operava, che hanno chiesto e ottenuto di costituirsi parte civile nel procedimento.
Palpeggiamenti ed altre molestie spinte come quelle denunciate dalle cinque vittime, secondo il giudice Sarli sono quindi materia da approfondire nel corso di un dibattimento pubblico. Non è passata quindi la tesi difensiva secondo la quale tutte le manovre erano di carattere esclusivamente medico e neppure il dubbio che le donne in questione siano solo alla ricerca di risarcimenti economici. Tanto che il giudice ha rigettato anche la richiesta di acquisizione dei tabulati telefonici delle parti offese per analizzare eventuali contatti tra di loro. Tutto questo sarà ora materia del tribunale.
Intanto, dopo che è stato reso noto il procedimento a carico del medico 62enne, sono arrivate altre segnalazioni di molestie da parte di ex pazienti del professionista, tra le quali quella di una ragazza reggiana, minorenne all’epoca dei fatti, assistita dall’associazione “La caramella buona”.