23- 25 aprile, le foto di Caterina Orzi alla Reggia di Colorno

23- 25 aprile, le foto di Caterina Orzi alla Reggia di Colorno

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rose &fioriLa mostra fotografica “Amori dalla Cenere. Canto di Donna” dell’artista fotografa parmigiana Caterina Orzi, sarà ospitata dal 23 al 25 aprile alla Reggia di Colorno, nell’Appartamento del Principe, nell’ambito di Nel Segno del Giglio, 23^ Mostra Mercato del giardinaggio di qualità presso il Giardino Storico della Reggia.

La mostra, la cui inaugurazione si svolgerà sabato 23 aprile alle ore 11 alla presenza di Stefania Provinciali, giornalista e critica d’arte, dedicata alla duchessa Maria Luigia, protagonista di ieri e di oggi, presenta 36 immagini fotografiche accompagnate da testi poetici.

Caterina Orzi, da tempo impegnata su temi come riscatto e rinascita, offre attraverso le sue fotografie una possibilità per raccontare, con la rappresentazione di elementi naturali raccolti dalla quotidianità e posizionati sulla pelle, un percorso interiore che ogni donna può intraprendere per ritrovare un’armonia perduta.

“Nel 1815 mentre si trovava a Schonbrunn Maria Luigia – scrive Caterina Orzi – ha avuto la conferma che le veniva assegnato il ducato di Parma e così ha scritto alla duchessa Louise Antoinette di Montebello, sua dama di compagnia a Parigi <Vi prego di farmi tenere qualche pianta di Violetta di Parma con le istruzioni scritte per piantarle e farle fiorire; io spero che esse germoglieranno bene perché io divengo una studiosa di botanica, e sarò contenta di coltivare questo leggiadro piccolo fiore>. E quando è giunta a Parma ha fatto della violetta il suo fiore simbolo, che è diventato pure il simbolo della città. Ha fatto coltivare le violette nell’Orto Botanico e a Colorno, e talvolta nelle lettere anziché mettere la sua firma disegnava la violetta. Questo è il motivo per qui dedico la mostra “Canto di Donna” alla Duchessa Maria Luigia. Credo che coltivare e ammirare fiori oppure fotografarli  appoggiati come una carezza sulla pelle è pensare come fiori e rappresenta una cultura attuale ieri come oggi”.

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