Goliardia o altro? Di sicuro, secondo l’accusa, vilipendio di una confessione religiosa. Con questa accusa i carabinieri di Fiorenzuola hanno denunciato 64 persone, in parte residenti nel parmense, che si sarebbero ritrovate sul sagrato della chiesa di San Genesio, nella splendida Vigoleno, a due passi da Salsomaggiore, per scimmiottare la celebrazione di matrimoni e battesimi, con tanto di finti paramenti sacri ed eucarestia fatta con fette di salame al posto delle ostie.
Il tutto da loro stessi documentato attraverso le foto pubblicate su Facebook. Che non sono sfuggite a un parrocchiano, il quale ha poi informato il parroco e quindi la Curia. La denuncia ai carabinieri è partita lo scorso novembre e, attraverso le foto, i militari non hanno impiegato molto nel dare nomi e cognomi ai vari partecipanti ai “riti”. Che ora, per quelle bravate blasfeme, rischiano sanzioni da mille a 5.000 euro e persino la reclusione fino a 2 anni.
Gli indagati sono per la maggior parte giovani piacentini, ma molti, attraverso il tam tam in rete, arrivavano a San Genesio anche da Salsomaggiore, Noceto, Fontanellato e Soragna.
Prima di recarsi “in chiesa”, il gruppo si sarebvbe ritrovato per un aperitivo in compagnia in un bar di Vernasca e avrebbe concluso le bravate con cene luculliane nei ristoranti della zona.
Gli organizzatori sarebbero tutti piacentini fra i 20 e i 23 anni e gli inviti venivano spediti via sms. Tre gli episodi contestati avvenuti nel corso di due anni.