Dall’Università di Parma nuove speranze per la lotta all’Aids. Le novità arrivano dal Dipartimento di chimica del Campus, dove – attraverso il lavoro dei professori Nicola Della Ca’ e Mirco Costa, e dello studente Michele Queirolo – sono riusciti a sintetizzare una classe di molecole attive contro il virus dell’Hiv, in grado di portare alla preparazione di farmaci più efficaci rispetto alle terapie attuali, ma anche meno tossici per i pazienti. Al risultato ottenuto tramite i test in vitro si è arrivati a Parma anche grazie alla collaborazione di altri gruppi di ricerca tutti italiani: l’Università della Calabria di Catanzaro con il professor Bartolo Gabriele; l’Università di Roma Tor Vergata con la dottoressa Beatrice Macchi; l’Università di Messina con il professor Roberto Romeo; l’Istituto di farmacologia traslazionale del Cnr di Roma con il dottor Antonio Mastino. Il brevetto però, per il 40%, è parmigiano.
Non si tratta di una cura in grado di far guarire dall’Aids, tengono però a precisare dall’Università, ma di una nuova molecola che potrebbe essere in grado, una volta sviluppato il farmaco, di controllare ancora meglio la malattia, per limitarne gli effetti e migliorare così la qualità della vita dei pazienti. Ma per arrivare a questo occorrono ancora degli anni di studio, procedendo prima con la sperimentazione su cavie animali e poi sull’uomo. Bisogna verificare, infatti, tra l’altro, che la molecola non concorra a creare forme resistenti del virus.