Una bimba, Lisa, è morta a 11 anni il 10 gennaio 2007 a causa della talassemia di cui entrambi i genitori erano portatori sani. E, come se non fosse già abbastanza, al momento del parto ha subito un danno che ha determinato la paralisi di un braccio. Un dramma per due genitori giovanissimi, la madre appena 17 anni, il papà 21.
Due genitori ai quali, nove anni dopo la scomparsa della loro piccola Lisa – come scrive oggi la Gazzetta di Parma – andrà un risarcimento di 236mila euro. Condannati a pagare sono la ginecologa che ha seguito la mamma durante la gravidanza, che non avrebbe prescritto gli esami necessari a stabilire se il feto fosse affetto da talassemia, visto che entrambi i genitori erano portatori sani, oltre al medico e all’ostetrica dell’Azienda ospedaliera universitaria di Parma che hanno aiutato la 17enne a partorire, per il danno al braccio subito dalla piccola Lisa.
Secondo il giudice, infatti, nonostante il parto non presentasse complicazioni, sarebbe stata una manovra errata dei sanitari a determinare lo stiramento che ha danneggiato il braccio della bambina.
La ginecologa è stata condannata dal giudice a risarcire 136mila euro, mentre medico e ostetrica dovranno pagare in solido 100mila euro. In totale fanno 236mila euro per una tragedia che, secondo la perizia d’ufficio disposta dal giudice, poteva essere evitata.