Prevenire la criminalità organizzata in tutto il territorio permense. E’ questo il tema su cui, nei giorni scorsi, hanno discusso le Forze di Polizia, il procuratore antimafia di Bologna e quello di Parma, durante un incontro presso la Prefettura di Parma. Prendendo le mosse dalle risultanze dell’operazione “Aemilia” dello scorso anno, è stata evidenziato che Parma, forte economicamente e ben produttiva, risulta essere piuttosto appetibile alle organizzazioni criminali. Da ciò il bisogno di mobilitarsi per far fronte al dilagare di tale tipo di criminalità.
Durante l’incontro dunque si è fatto luce sull’estrema necessità di prevenzione, derivante sia dalle norme del codice antimafia, sia dall’impegno personale e patrimoniale, per l’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati e alle risorse finanziarie della mafia. In relazione al meccanismo di prevenzione scaturente dall’informazione della Prefettura, poi, è stata evidenziata l’importanza della sua estensione al settore della committenza privata, dove si possono annidare focolai di condizionamento mafioso.
Al centro del vertice anche l’importanza di incrementare lo scambio informativo e la circolarità delle informazioni fra le diverse Istituzioni che operano nell’esercizio delle funzioni di prevenzione amministrativa, investigativa e giudiziaria.
Sensibilizzare la società, dunque, e il mondo imprenditoriale – soprattutto attraverso le agenzie educative e i mezzi d’informazione – affinchè si prenda coscienza sia del pericolo rappresentato dalle subdole modalità che la criminalità organizzata utilizza per infiltrarsi nell’economia legale, sia della necessità che tutta la società reagisca per bloccare il fenomeno mafioso.