Basta multe per la sicurezza, meglio la diffida amministrativa e più collaborazione con i commercianti. La richiesta arriva da Confesercenti Parma, fortemente critica con i sistemi utilizzati dalle forze dell’ordine che vigilano sulla movida e le notti parmigiane.
“Nella nostra città stiamo assistendo da qualche tempo ad una intensificazione dei controlli negli esercizi commerciali ed in particolare nei bar ed esercizi di ristorazione con apertura serale; tuttavia gli associati ci segnalano che da qualche tempo tali controlli vengono effettuati da nuclei interforze, assai numerosi, che “piombano” nel locale e che di fatto per la loro ampiezza oraria, ma anche numerica, ostacolano le normali attività d’impresa e il servizio agli avventori – denuncia Confesercenti Parma -. Non si chiede, è bene chiarirlo, di non effettuare i controlli, tante volte siamo anche noi Associazione a richiederli, ma diciamo che ‘c’è modo e modo’, ci sono gli abusivi e ci sono i ‘regolari’ e quelli ‘quasi’ in regola ma in buona fede“.
Nel mirino anche l’amministrazione comunale pentastellata di Federico Pizzarotti. “Nei giorni scorsi poi in città, nel centro storico di Parma – continua l’associazione degli esercenti – abbiamo assistito all’ennesima ordinanza comunale vessatoria, diretta solo nei confronti di alcune imprese commerciali, le quali verrebbero punite per le conseguenze dovute al fatto che “vendono” troppo, hanno troppi clienti. Siamo al paradosso commerciale”.
Stefano Cantoni, coordinatore dei pubblici esercizi Confesercenti, non usa mezzi termini nel sottolineare che “la gente è stanca, sono stanchi i residenti e sono stanchi i commercianti: queste iniziative continuano ormai da anni, ma il risultato più evidente sono i danni alle imprese e ai tanti giovani che stanno provando a fare impresa”.
Confesercenti cita ad esempio Bologna, dove è appena stato presentato un accordo Comune e sindacati dei lavoratori, che ha messo a disposizione diversi nuclei di agenti aggiuntivi, per il controllo notturno della città, soprattutto dell’ordine pubblico, tra le 22 e le 4 del mattino, nell’ambito di Bologna città turistica. “A Parma, invece – critica Confesercenti – l’unica cosa che interessa sono le multe ai locali (e non solo…), la moltiplicazione della burocrazia, i comunicati stampa della PM; insomma accertamenti, talvolta discutibili, e iniziative repressive ‘ad hoc’ le quali, sui malcapitati imprenditori, sui loro dipendenti e collaboratori, hanno un effetto devastante”.
Dalle critiche alle proposte, dunque, e “Confesercenti ritiene che sia il momento di cambiare atteggiamento ed introdurre finalmente l’istituto della diffida amministrativa, approvata da anni dalla Regione e mai adottata dal Comune di Parma. Chiediamo un nuovo rapporto di collaborazione e miglior gestione delle notti parmigiane con un piano organico per il controllo della città, sia quando le attività sono aperte che, soprattutto dopo la loro chiusura, con uomini in divisa, in carne e ossa, sempre più efficaci delle telecamere, nel gestire l’ordine pubblico e la vivibilità dei luoghi“.