I derivati della canapa comunemente utilizzati (e molto diffusi) come sostanze stupefacenti, ovvero la marijuana e l’hashish, sono spesso tema di discussioni e dibattiti riguardo agli effetti collaterali, tra cui la dipendenza, provocati da un consumo frequente e continuato nel tempo.
La marijuana è molto diffusa in tutta Europa, l’Italia stessa è il terzo paese per consumo, ed è la sostanza psicotropa più utilizzata anche da adolescenti e giovani, spesso per assenza di informazioni corrette riguardo ai possibili effetti indesiderati che questa sostanza potrebbe provocare.
La pianta della cannabis contiene diverse sostanze psicotrope note come cannabinoidi, che si legano a specifici recettori presenti nell’organismo umano, diffondendosi nel sistema nervoso e provocando effetti di diverso genere. Il cannabinoide contenuto nella canapa, maggiormente responsabile di tali effetti, è il tetraidrocannabinolo (THC): ciò significa che più alta è la percentuale di THC presente nella pianta, più evidenti saranno gli effetti psicoattivi.
Comunemente, la marijuana, ricavata da infiorescenze e foglie di canapa, si consuma sotto forma di sigarette, oppure inalata tramite vaporizzazione, ma può anche essere ingerita e aggiunta agli alimenti come un ingrediente.
La dipendenza è una delle possibili conseguenze soprattutto nei consumatori più giovani, intorno ai 14-15 anni, tuttavia può verificarsi anche negli adulti e, nel corso degli anni, può arrivare a provocare disturbi mentali più o meno gravi.
Come si manifesta la dipendenza da cannabis
Purtroppo, i sintomi da intossicazione indotti dalla cannabis si manifestano lentamente e inizialmente in maniera poco marcata, per tale ragione il rischio viene ignorato, e la tendenza è quella di aumentare la quantità di sostanza consumata, fino al momento in cui la vera e propria dipendenza produce una serie di cambiamenti piuttosto evidenti: umore instabile, deficit cognitivi, disturbi dell’apprendimento e dell’alimentazione, e così via.
Risolvere un problema di dipendenza dalla cannabis, così come da alcol o altri tipi di droga, non è per niente facile: generalmente il soggetto non si rende conto di essere ormai dipendente dalla sostanza se non quando, tentando di fermarsi, o di diminuire la dose, non ce la fa, a causa dei problemi dovuti alle crisi di astinenza.
In questi casi, rivolgersi ad un team di specialisti è la scelta migliore per liberarsi gradualmente dalla dipendenza, con l’obiettivo di risolvere definitivamente questo problema.
Con una struttura accogliente e confortevole e la possibilità di seguire percorsi terapeutici su misura, il Centro San Nicola offre un’assistenza professionale e completa per chiunque soffra di un problema di dipendenza: non solo da cannabis e droga, ma anche da alcol, gioco d’azzardo e psicofarmaci.
La marijuana è una droga leggera (e innocua)?
I consumatori intensivi di marijuana ne fanno un uso quotidiano e prolungato nel tempo, ritrovandosi così per molte ore al giorno sotto l’effetto del THC. Le reazioni sono diverse da persona a persona, tuttavia non è raro che si verifichino problemi in famiglia e nel contesto sociale in genere. Inoltre, un soggetto che consuma regolarmente cannabis può soffrire di percezioni alterate, disturbi cognitivi e deficit dell’attenzione senza rendersene conto, ritrovandosi coinvolto in situazioni di rischio, soprattutto durante la guida o l’uso di macchine e attrezzature di lavoro. La cannabis tende anche a compromettere la memoria a breve termine: il problema è maggiore in proporzione alla quantità di sostanza consumata.
Un’opinione molto diffusa è quella che la marijuana sia una droga leggera, questo pensiero crea difficoltà nel comprendere come i derivati della canapa possano provocare i caratteristici sintomi sia di abuso che di dipendenza. Inoltre, proprio per la sua apparente innocuità, la marijuana viene spesso associata ad altre droghe così come ad alcol, anfetamine e psicofarmaci, che mascherano i problemi causati dalla cannabis stessa.
Nel momento in cui, per qualsiasi ragione, un soggetto dipendente dalla marijuana smette di farne uso, proverà inevitabilmente tutti i sintomi di una crisi di astinenza, fino alla depressione e all’aggressività. In genere, la sindrome di astinenza provocata dalla cannabis non raggiunge la gravità di quella provocata da altre droghe, tuttavia può creare difficoltà, ridurre la qualità della vita e favorire la ripresa ad un consumo più consistente della sostanza.
Chi consuma cannabis in genere lo fa per migliorare il proprio umore e prova piacere nella sensazione di euforia e di benessere che la sostanza provoca inizialmente. Per questo è importante evitare che il consumo diventi abitudinario fino a raggiungere lo stato di dipendenza.