Rubano il bancomat ad un 84enne e prelevano 2.500 euro: tre misure...

Rubano il bancomat ad un 84enne e prelevano 2.500 euro: tre misure cautelari, una 72enne ai domiciliari

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I Carabinieri della Stazione di Roccabianca hanno eseguito una misura cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Parma, su richiesta della Procura, nei confronti di tre persone: un 40enne destinatario della misura della custodia in carcere, una 72enne destinataria della misura degli arresti domiciliari e una 38enne destinataria dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza, in quanto gravemente indiziati di furto con destrezza ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento.

L’evento risale all’8 ottobre scorso quando i tre, a bordo di un’autovettura, avrebbero raggiunto Roccabianca e con artifizi e raggiri avrebbero sottratto, ad un 84enne, la carta bancomat.

Secondo la ricostruzione operata dagli inquirenti, i fatti si sarebbero sviluppati secondo le modalità di seguito specificate:

la 72enne, individuata la vittima, avrebbe chiesto di poter essere aiutata a convertire dei dollari in euro venendo accompagnata dall’uomo presso lo sportello automatico della banca dove le consegnava la tessera per effettuare il prelievo corrispondente al cambio dollari/euro mostrandole il codice pin;

la donna, senza farsene accorgere, avrebbe riposto la tessera nella giacca, fingendo di eseguire l’operazione;

poco dopo sarebbe entrato nell’area prelievi il 40enne che, con la scusa di aiutare i due, avrebbe distratto l’anziano permettendo alla correa di allontanarsi.

Pochi giorni dopo l’84enne presentava denuncia ai Carabinieri della Stazione di Roccabianca in quanto dal conto corrente risultava una spesa complessiva di oltre 2500 euro per acquisti e prelievi in vari centri commerciali delle province di Parma, Mantova e Cremona da lui mai effettuati.

Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Roccabianca, coordinate dalla Procura della Repubblica, hanno consentito di ricostruire la dinamica del furto e le successive spese. Nello specifico l’attività investigativa è iniziata con l’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza dislocate lungo le principali vie di comunicazione del paese che ha permesso di individuare l’autovettura, di proprietà della 38enne e di risalire ai due presunti correi, facenti parte dello stesso nucleo familiare.

Ulteriori elementi sono stati riscontrati attraverso il controllo dei filmati dei luoghi dove sono stati effettuati i prelievi fraudolenti e gli acquisti indebiti da soggetti le cui fattezze riconducono agli indagati; a ciò va aggiunto il riconoscimento fotografico operato dalla vittima e dai testimoni.

Il GIP, alla luce delle risultanze investigative raccolte, ravvisando il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, ha accolto le richieste del Pubblico Ministero emettendo nei confronti degli indagati la misura cautelare.

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