C’è anche l’ex portiere di Serie A Marco Ballotta tra le vittime di minaccia coinvolte nell’inchiesta “Radici” avviata dalla Guardia di Finanza di Bologna e che ha portato nelle ultime ore ad oltre venti misure cautelari. Dovendo risolvere una situazione debitoria pregressa, l’atleta, nativo di Casalecchio di Reno, a fine maggio del 2021 avrebbe incontrato Giovanni Battista Moschella che è ritenuto dalla Procura affiliato ad alcune cosche della ‘ndrangheta. Da quel momento sarebbero iniziati i guai.
Le minacce
A fronte di un anticipo di cinquemila euro al suo collaboratore Roberto Radici, l’ex portiere non avrebbe ottenuto le prestazioni richieste e successivamente, alla richiesta di spiegazioni e di restituzione dell’importo, sarebbero arrivate le minacce al termine di un diverbio, all’interno di un ufficio di Modena. «Vuoi che faccia arrivare qualcuno? Stai attento» sarebbe la frase rivolta da Moschella a Ballotta, accompagnando le parole con un paio di colpi al petto. Sentito dalla Guardia di Finanza, il calciatore, che ha concluso da pochi mesi la sua lunga carriera all’età di 58 anni, avrebbe confermato di essere a conoscenza del fatto che Moschella fosse in contatto con soggetti probabilmente attivi nella malavita. Dopo quell’incontro, Ballotta avrebbe però rinunciato ai soldi e cercato di evitare ulteriori contatti.
Lunga carriera sportiva
In carriera il portiere ha vestito in particolare le maglie di Lazio e Parma centrando alcuni successi importanti a partire dallo Scudetto vinto nel 2000 con i biancocelesti. In maglia gialloblù invece ha centrato una Coppa Italia, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Uefa. Ballotta è stato un atleta davvero da record, risultando il giocatore più anziano a giocare in massima categoria a 44 anni e 38 giorni. Attivo sin dal 1981 (esordio con la maglia del Bologna), negli ultimi anni è sceso nelle categorie dilettantistiche per cambiare ruolo e passare a giocare in attacco con le maglie di Calcara Samoggia e Castelvetro, collezionando anche qualche esperienza in panchina.