Lesioni colpose. E’ questo il reato ipotizzato dal pm Giuseppe Amara che indaga sulla vicenda di Bryan, il piccolo nato senza gambe all’aospedale Maggiore nella notte di Natale. Non si sa se ci sono già indagati, ma in ogni caso non ci sono avvisi di garanzia poiché il pm non ha ancora compiuto atti per i quali è necessaria la presenza del difensore degli eventuali indagati.
Una situazione difficile da ricondurre nel codice penale, quella del piccolo Bryan. Sembra però che il magistrato voglia accertare innanzitutto se si tratta di una malformazione congenita, oppure se possa essere derivata da un qualche farmaco che la donna ha assunto in gravidanza o da una qualche pratica medica.
Intanto all’Ordine degli avvocati è fallito il tentativo di mediazione tra la famiglia del piccolo Bryan, il ginecologo di Sala Baganza che ha seguito la madre durante la gravidanza, l’Ausl e l’Azienda ospedaliera universitaria di Parma. I legali della famiglia non si sono ritenuti soddisfatti delle proposte formulate dalle parti, scegliendo così la via della causa civile per la richiesta di risarcimento danni.