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Viaggi di lusso e pay-tv, ma percepisce il reddito di cittadinanza: denunciato ex imprenditore

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I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Parma hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Parma per una somma di € 14.700 nei confronti di G.L., ex imprenditore parmigiano attivo nel settore della produzione dei mangimi per animali. L’uomo è accusato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche connesso all’erogazione del reddito di cittadinanza, che l’indagato ha percepito a partire dal maggio del 2019.

A seguito delle attività di perquisizione e sequestro effettuate, è stata sottoposta a sequestro una collana d’oro e diamanti del valore di oltre € 14.000, oltre a somme di denaro presenti su conti correnti riconducibili all’indagato.

Il provvedimento costituisce l’esito di un’indagine di polizia economico finanziaria avviata dal Gruppo della Guardia di Finanza di Parma nell’ambito dei piani di azione a contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, poi sviluppatasi sotto il coordinamento della Procura  (dott.ssa Paola Dal Monte).

Sin dai primi accertamenti, svolti tramite l’incrocio delle banche dati ed attraverso osservazioni dirette, è emerso l’alto tenore di vita dell’ex imprenditore testimoniato dalla disponibilità di auto di valore nonchè dai viaggi effettuati, elementi incompatibili con la fruizione di misure a sostegno delle fasce più deboli della popolazione; infatti, il reddito di cittadinanza è una misura di welfare che, attraverso l’integrazione dei redditi familiari associata ad un percorso di reinserimento lavorativo, ha la finalità di contrastare la povertà e la disuguaglianza, favorendo l’inclusione sociale.

Le indagini, condotte mediante attività di osservazione, controllo e pedinamento nonché attraverso un’attenta analisi delle movimentazioni bancarie e l’audizione di persone informate sui fatti, hanno consentito di ricostruire in maniera completa lo stile di vita dell’indagato e di accertare il possesso di auto di grossa cilindrata e di un patrimonio mobiliare consistente, la cui disponibilità è stata nascosta al momento di richiedere la misura di sostegno.

In particolare, è emerso come nel periodo di percezione del reddito di cittadinanza, avesse fruito costantemente di auto di pregio che provvedeva a prendere a noleggio con contratti intestati alle figlie non conviventi. In tal modo, le auto prestigiose di cui aveva la disponibilità, di categoria premium, non risultavano a lui direttamente riconducibili in quanto non censite a suo nome al Pra. Gli accertamenti svolti presso le diverse società di noleggio autoveicoli hanno permesso di accertare come G.L., nel periodo maggio 2019-marzo 2021, pur avendo beneficiato del reddito di cittadinanza per un ammontare di € 700 mensili, avesse contemporaneamente sostenuto spese, per l’utilizzo delle vetture, per un importo complessivo pari a oltre € 15.200. I pagamenti dei noleggi avvenivano per contanti ovvero attraverso rapporti finanziari intestati ai suoi familiari.

Dai successivi accertamenti bancari, è emersa la piena disponibilità di numerose carte di credito e molteplici conti correnti formalmente intestati ad altri familiari, ma di fatto nella sua esclusiva disponibilità, utilizzati anche per il pagamento degli abbonamenti alle pay TV e per soggiorni in località di villeggiatura.

In sintesi, l’indagato, nel periodo di erogazione della misura di sostegno, anche attraverso lo schermo di conti fittiziamente intestati ai figli ma di fatto da lui utilizzati in via esclusiva, ha avuto la disponibilità di somme di denaro pari ad oltre € 200.000, a fronte di € 14.000 percepiti a titolo di reddito di cittadinanza.

A seguito delle comunicazioni del caso da parte della Guardia di Finanza, l’INPS di Parma ha provveduto alla revoca, con effetto retroattivo, del reddito di cittadinanza.

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