Busseto, arrestata una coppia di sinti specializzata nel rubare oggetti preziosi con...

Busseto, arrestata una coppia di sinti specializzata nel rubare oggetti preziosi con la tecnica “dell’abbraccio”

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Il metodo utilizzato è più o meno sempre lo stesso. I ladri girano in macchina e battono il territorio alla ricerca di prede idonee, spesso persone deboli, da raggirare in attesa di colpire.

Anche a Busseto in Via Beato Orlando, attorno alle ore 15.00 di mercoledì 31 marzo, dopo aver effettuato alcuni passaggi in una zona residenziale periferica, una donna è scesa da una macchina, condotta da un uomo, e ha avvicinato un anziano a passeggio con il cane.

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Con la scusa di chiedere indicazioni stradali, ha attaccato bottone, in maniera spigliata e convincente.

Ricevute le indicazioni che cercava è andata avanti, spingendosi fino agli apprezzamenti personali, culminati con l’immancabile richiesta di abbraccio.
A quel punto, come da copione, è scattata l’azione criminale: la giovane ha strattonato violentemente l’uomo, strappandogli via, con pochi gesti rodati, un orologio in oro del valore di oltre 3.000 euro.
L’anziano, attonito, si è trovato in terra dolorante, non ha potuto far altro che chiamare aiuto, venendo soccorso da alcuni abitanti della via. Mentre i primi chiamavano il 112, altri si sono posti all’inseguimento della donna, che tentava di raggiungere con foga il complice che aspettava nell’auto, poco distante.
Poco prima di essere raggiunta, la dona ha gettato l’orologio a terra, urlando di lasciarla in pace, riuscendo a salire in macchina.
Altri passanti hanno annotato la targa comunicandola ai Carabinieri di Busseto, giunti in pochi istanti sul luogo. Tramite la centrale di Fidenza sono state diramate le ricerche, con descrizione di vettura e occupanti.
Nel giro di pochi minuti, transitando nel comune di Roccabianca, i due rapinatori sono stati raggiunti e bloccati dalla pattuglia della Stazione del paese: si stratta di stranieri di origine nomade, di 29 e 28 anni, di etnia sinti e senza fissa dimora.
Visti i gravi indizi di colpevolezza per concorso in rapina e l’evidente pericolo di fuga, sono stati associati alle carceri di Parma e Modena.
L’orologio, recuperato, è stato già restituito alla vittima, che nel frattempo è dovuta ricorrere alle cure mediche per una brutta ferita al braccio. La vettura utilizzata per la rapina è stata sequestrata.

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