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Aveva organizzato un giro di prostituzione di giovani cinesi nei suoi appartamenti: arrestato un parmigiano

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A riscontro della segnalazione in cui si ipotizzava un’attività di prostituzione, si accertava che vari ambienti dell’appartamento erano evidentemente allestiti per la ricezione dei clienti e venivano rinvenute numerose confezioni di preservativi, olii da massaggio e rotoloni di carta assorbente. All’indomani di questo controllo, il Marassi abbandonava l’appartamento.

Nel  mese di giugno, a seguito di un secondo esposto di un gruppo di cittadini, gli agenti della Questura di Parma sono intervenuti in  un appartamento  in via Malaspina dove, ancora una volta, veniva identificato Marassi  in compagnia di un’altra donna cinese. L’allestimento dell’appartamento non lasciava dubbi sul fatto che anche in questo secondo appartamento venisse esercitata attività di prostituzione.

La Procura della Repubblica ha chiesto e ottenuto l’autorizzazione ad avviare attività di intercettazione telefonica delle utenze in uso al Marassi e, nel prosieguo, dell’utenza in uso alla giovane cinese rintracciata nel secondo appartamento, detta “Nanà”.

Sabato la polizia di Stato ha  arrestato Maurizio Marassi, classe ‘62, indagato per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione di giovani donne cinesi appositamente alloggiate nei  propri appartamenti a Parma.

Nel gennaio dello scorso anno, agenti della Questura di Parma, sulla scorta di un esposto dei condomini di un immobile  in via Torrente Palpirana in cui si segnalava un sospetto via-vai in un appartamento occupato da alcune cittadine cinesi, vi effettuavano un controllo, trovandovi all’interno proprio Marassi  insieme a due donne cinesi, una delle quali riusciva a sottrarsi al controllo fuggendo via da una finestra.

L’ascolto delle conversazioni registrate sul telefono della giovane, immediatamente, ha consentito di riscontrare l’ipotesi che la donna intrattenesse contatti esclusivamente con potenziali clienti interessati a prestazioni sessuali: svariate decine di telefonate di uomini che chiedevano informazioni sulla tipologia di prestazioni offerte, sulle fattezze fisiche e sull’età della donna e, naturalmente, sulle tariffe.

Gli importi, in base alla prestazione richiesta, variavano tra i 30 ed i 50 € e nel corso dell’intera attività investigativa è stato documentato che la donna ricevesse presso l’appartamento una media di 5/10 clienti al giorno.

Maarassi   è stato rinchiuso nel carcere di via Burla.

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