Svoltare Onlus – Arresto di Simone Strozzi, le reazioni della politica, da...

Svoltare Onlus – Arresto di Simone Strozzi, le reazioni della politica, da Pizzarotti a Salvini

2023
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L’arresto di Simone Strozzi, amministratore della cooperativa Svoltare Onlus, anima il consiglio comunale e non solo, con le reazioni politiche che piovono da ogni dove.

Il sindaco Pizzarotti – “Siamo dalla parte della giustizia, sempre. Pertanto seguiremo con attenzione l’evolversi della vicenda che sta interessando Svoltare Onlus: ogni accusa va verificata, come è legittimo e corretto che sia. La notizia colpisce tutte le persone e gli enti che, come il Comune di Parma, hanno sempre creduto nell’importanza dell’attività di gestione delle emergenze umanitarie: le accuse, verso cui nessuno può rimanere indifferente, sono gravi.

Il Comune di Parma chiede che la giustizia possa proseguire rapidamente, così da fare luce sull’intera situazione e arrivare alla verità il più presto possibile. Confidiamo nel lavoro degli organi giudiziari, siamo pronti a collaborare qualora ce ne fosse bisogno. Stiamo parlando di una inchiesta che coinvolge fondi pubblici e gestione di emergenze umanitarie, quindi per noi della massima importanza e attenzione”.

Gruppo consiliare Pd –  “Abbiamo letto oggi sulla stampa le notizie relative all’arresto del responsabile di Svoltare Onlus, ed alle accuse formulate nell’ambito di un’inchiesta che ipotizza reati nella gestione di fondi pubblici con appropriazione indebita di parte di 16 milioni di euro. È doverosa la premessa che nessuno può essere considerato colpevole fino a condanna definitiva e che ci auguriamo che la giustizia faccia rapidamente il suo corso: ma questa è una di quelle situazioni in cui, senza scendere nei dettagli di accuse che altri devono sviluppare in altre sedi, l’Amministrazione è chiamata in causa politicamente, essendo tra i soggetti pubblici che con Svoltare onlus hanno condiviso, costruito e finanziato il sistema di accoglienza negli ultimi anni. Chiariamo subito che siamo certi della buona fede e della correttezza del Comune. Ma non si tratta di questo: il punto sono le scelte politiche che questa Amministrazione ha effettuato negli anni, e sulle quali più volte come gruppo consiliare e, per noi, in particolare la consigliera Jacopozzi, ci siamo voluti distinguere dall’Amministrazione, ricordo tra tutte la recente interrogazione sul bando Sprar, i nostri interventi a favore di questo sistema di accoglienza rispetto ai Cas, la mozione per la formazione in merito al terzo settore, tutte iniziative che presuppongono l’impegno verso una gestione trasparente e cristallina in un ambito, quello dell’accoglienza, nel quale non ci si può permettere e non è ammesso l’errore, data l’enorme delicatezza della materia. Il tema è anche quello delle risorse: un welfare nazionale e locale che demanda alla competizione tra privati, riducendo le risorse disponibili, deve poi vigilare e controllare quanto accade a fronte delle erogazioni pubbliche. Il Comune di Parma lo ha fatto? Su questo, ferma restando la presunzione di innocenza e l’augurio che tutto possa chiarirsi quanto prima, il Comune deve immediatamente rispondere. È inutile nascondere che l’Amministrazione Pizzarotti e diversi consiglieri di Effetto Parma hanno più volte manifestato apprezzamento e vicinanza politica verso Svoltare onlus come testimonia l’attribuzione del Premio Sant’ilario nel 2018, su questa assegnazione non fu sentita la conferenza dei capigruppo, segno della convinzione con la quale sindaco e giunta e anche la maggioranza ritenevano meritato ed opportuno il riconoscimento. E che questa inchiesta pesa come un macigno sulla credibilità politica della Giunta e della maggioranza, anche se è presto per valutare la gravità e l’ampiezza delle conseguenze che la notizia, nonostante la presunzione di innocenza, inevitabilmente provocherà.Abbiamo sempre detto e mostrato pubblicamente che un’accoglienza ben organizzata e seri processi di integrazione sono  l’unica strada degna della nostra Costituzione e nello stesso tempo per prevenire fenomeni di emarginazione e reazioni dettate dalla paura. Proprio per questo, occorre che le scelte in questo ambito siano fatte guardando alla qualità delle proposte e all’adeguatezza dei percorsi, nella massima trasparenza e attenzione alle modalità di svolgimento delle attività. Questa vicenda non deve mettere in ombra e anzi deve spingere a sostenere ancora di  più il grande sforzo di associazioni e volontari che, anche quando non è facile, operano per la dignità di chi fugge  da guerre e miseria alla ricerca di un futuro migliore. Per la delicatezza del tema, per il rispetto dovuto alle persone, agli enti , alle persone,a i volontari che quotidianamente si impegnano con la passione e la dedizione che hanno reso Parma una città all’avanguardia del settore, che ha creato il modello dello sprar poi divenuto modello nazionale, ma anche per le potenziali gravi conseguenze di immagine sul piano nazionale e locale, per le tante ripercussioni in tutti gli ambiti, è bene che la Giunta, il sindaco, facciano una attenta e approfondita riflessione che non può limitarsi, a nostro giudizio, a una ovvia dichiarazione di disponibilità verso gli inquirenti, ma deve piuttosto concentrarsi sulle responsabilità politiche se ve ne siano e sulle scelte del passato, ivi inclusa la opportunità di mantenere il premio conferito nel 2018, anche se forse, adesso, potrebbe essere troppo tardi”.

Michele Vanolli, segretario cittadino Pd Parma – “La notizia della disposizione degli arresti domiciliari nei confronti del legale rappresentante di Svoltare onlus è oggettivamente grave e non può essere in alcun modo minimizzata.
Il garantismo ed il rispetto del principio di non colpevolezza sono d’obbligo, ma il quadro che emerge dalle notizie di stampa é di assoluta gravità, riguardo alle condotte e agli importi contestati dalla Procura della Repubblica.
Partiamo dal dire che nessun esponente politico – locale o nazionale – deve pensare di utilizzare questa vicenda a scapito di chi opera onestamente nel settore dell’accoglienza e delle persone alle quali quei servizi sono destinati.

La commissione di illeciti -peraltro tutti da accertare – da parte di alcuni non può e non deve avere effetti su un intero settore e sulle persone che vi operano. L’utilizzo illecito di denaro pubblico – se accertato – deve preoccupare ed indignare tanto quanto la distrazione ad altri scopi di fondi destinati all’aiuto di persone in difficoltà. Allo stesso modo la politica non può limitarsi ad invocare rapidità e giustizia – cosa che peraltro auspichiamo tutti – ma deve indagare a fondo le modalità e le scelte politiche, sulle quali non abbiamo dubbi di correttezza o buona fede, che hanno portato ad assegnare fondi pubblici ad un soggetto al quale oggi vengono mosse accuse molto gravi e giunte fino alla consegna dell’attestato di civica benemerenza nel corso della cerimonia dei premi Sant’Ilario del 2018”.

Fabrizio Pezzuto (Parma Unita- Centristi) – “A Parma siamo abituati a non farci mancare nulla e nel pieno rispetto di questa tradizione, al termine di questo 2020 a dir poco faticoso, ecco che arriva un caso che sembra uscito direttamente dal libro dei sogni del leader della Lega. Il presidente di una onlus che si occupa di accoglienza è stato arrestato con l’accusa, detta in modo semplice, di aver distratto una parte consistente dei 16 milioni di euro di soldi pubblici percepiti in questi anni. Come sempre in questi casi va premesso che a dispetto di un’indagine che al momento sembra essere solida e ricca di spunti quanto meno imbarazzanti, sarà il processo che ne seguirà a stabilire chi eventualmente avrà fatto cosa. Ciò detto qualche considerazione si può certamente fare alla luce del fatto che questa onlus è apparsa come una meteora nel luglio del 2015 e da subito ha incamerato ‘commesse’ che di solito si affidano a realtà che alle spalle hanno anni e anni di gavetta. E in questa gara tra istituzioni che si mettono nelle mani della onlus in questione non è mancato ovviamente il Comune di Parma che non solo con l’assessorato al Welfare ha dato vita a numerosi progetti, ma nel 2018 è arrivato addirittura a insignire l’associazione del premio Sant’Ilario a soli tre anni dalla fondazione, vantandosi di avere creato un ‘modello Parma’ nell’accoglienza. Mi si dirà: ‘Non potevamo sapere’. È quello che si dice sempre in questi casi. E probabilmente sarà anche vero, ma storie come questa, di realtà nate dal nulla che in pochi anni mettono insieme milioni di euro di soldi pubblici, che passano dal gestire micro strutture ad interi servizi pubblici nel giro di una notte, ecco, di storie come questa ne abbiamo lette tantissime sui giornali e di solito non in termini lusinghieri. Quello che mi auguro è di sapere esattamente come siano andate le cose, quello che questo Consiglio comunale dovrebbe chiedere all’unanimità è di essere messo nelle condizioni di poter valutare fino a che punto quel ‘non potevamo sapere’ sia credibile o se vi siano state disattenzioni, se si sia abbassata la guardia in qualche modo. E sia chiaro, non sto parlando di comportamenti penalmente rilevanti, per quelli ci sono le indagini della magistratura e non sarà certamente questo consiglio comunale ad additarli. Quello che occorre capire è piuttosto se la presenza così forte di questa onlus a fianco del nostro welfare sia frutto di scelte ponderate e di controlli rigorosi o se ci si sia messi un po’ nelle mani di una realtà che forse non meritava tutta questa fiducia. Quelle che cerco, in sintesi, sono le eventuali responsabilità politiche rispetto alle quali si valuterà di conseguenza che atteggiamento assumere. Concludo ponendo una questione tanto ovvia quanto fondamentale, che merita una risposta compiuta già a partire da queste prime ore: chi si farà carico a partire da domani dei servizi delicatissimi gestiti dalla onlus? Anche su questo mi attendo risposte e verifiche immediate”.

Luigi Alfieri: “Io lo avevo detto 4 anni fa” –  “I CONTI IN TASCA A UNA ONLUS DAI NUMERI D’ORO”. Dai documenti relativi all’accoglienza migranti in provincia di Parma, che ad oggi ha visto assegnare al territorio 832 persone in due anni, spunta il curioso caso di Svoltare Onlus, associazione nata, o almeno così sembra, per “gestire” i flussi migratori in arrivo. Spicca perché, pur nata da poco, ha già in carico un numero di migranti più alto di numerose realtà che lavorano nello stesso ambito da anni. Il suo presidente è Simone Strozzi: al fianco di don Scaccaglia nell’accoglienza ai poveri già negli anni 90, ha cambiato vita spesso e volentieri: da manager Lampogas è diventato missionario in Messico poi referente di Servizio di strada Onlus. Dal giugno 2015 diventa presidente di Svoltare Onlus, associazione nata “per dare una risposta alle condizioni storiche di una società in evoluzione”, come recita il sito web che la presenta. Il primo luglio 2015, a 15 giorni dalla sua costituzione, l’associazione si ritrova già aggiudicataria di un piccolo progetto di accoglienza: 35mila euro per i mesi di luglio e agosto. Un servizio non compreso nel bando di gara pubblicato nel mese di maggio 2015 ma un affidamento diretto da parte della Prefettura, ente che gestisce tutte le assegnazioni. A settembre partecipa al bando e si aggiudica l’accoglienza di 130 persone proponendo uno “sconto” sui famosi 35 euro pro capite al giorno di ben 2 euro e mezzo: stessa tariffa proposta dall’associazione San Giuseppe, ma 2 punti in meno sull’offerta tecnica e la differenza “costa” 115 ospiti in meno per la seconda. Il sito della prefettura ci dice poi che per due mesi, tra il novembre e il dicembre 2015, all’associazione sono stati erogati (http://www.prefettura.it/parma/generali/75537.htm) 257.725 euro per un affidamento diretto dell’accoglienza dei profughi. Nel mese di ottobre, nelle casse dell’associazione sono finiti 99.510 euro. Ben di più di quanto spetta alla Protezione Civile, per esempio, che si occupa della gestione dei migranti da anni e che per il quadrimestre settembre-dicembre 2015 ha una previsione di “incasso” 239mila euro. Ogni mese, conti alla mano, un migrante costa circa 1000 euro e questo non per farlo alloggiare in appartamenti singoli ma, quando va bene, in comunità con altre 7-8 persone. E per fare cosa? La Gazzetta di Parma del 4 giugno ci parla di un progetto sui lavori socialmente utili che in otto mesi ha visto 75 richiedenti asilo impegnati per 1305 ore di volontariato: calcolatrice alla mano, ognuno di loro ha prestato servizio per 17,4 ore. Una media di 2 ore al mese e 4 minuti al giorno: una manodopera da 500 euro l’ora.

Ma torniamo a Svoltare Onlus: Il 21 marzo 2016 l’associazione si aggiudica, 230 migranti dal 1 aprile al 31 dicembre 2016 grazie ad un ribasso, offerto sempre sui 35 euro pro capite al giorno fissati come base d’asta del bando della Prefettura, del 2,857%: un bell’eurino tondo tondo di sconto. Si vede che i due e mezzo della volta precedente si potevano limare un altro po’. E via, quindi, ad affittare case su case in città ed in provincia per alloggiare i migranti. Si parla di affitti da far girare la testa per appartamenti non certo di lusso in paesini della provincia. Almeno un proprietario ha un cognome noto. Il contratto d’affitto è regolare, basterebbe mostrarlo, magari insieme alle foto delle residenze scelte, per fugare i dubbi di tutti o per confermare le ipotesi. Sette in un appartamento, ne aveva contati la Gazzetta di Parma a Fontanellato. 238 euro al giorno per la loro gestione, 7140 euro al mese. I conti della massaia, potete farli voi. Nella foto i bandi della Prefettura del 2015 e del 2016, da cui potete vedere chi sono tutti gli aggiudicatari del Parmense. Chi, insomma, riceve i soldi dello Stato. Una cosa è certa: non vanno in mano agli immigrati.

Cgil Parma –  “La cronaca quotidiana riferisce delle vicende giudiziarie legate ad una delle principali realtà del territorio che svolgono attività a favore dell’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale. Confermando la fiducia nella Magistratura e nelle indagini, non entriamo nel merito della inchiesta e dei provvedimenti, in quanto non ci compete, ma vogliamo esprimere la nostra grande preoccupazione per i risvolti che questa vicenda può avere per le strumentalizzazioni che può ingenerare. Il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo è spesso oggetto di polemiche e critiche, di posizionamenti politici che vedono nel sistema di accoglienza/integrazione un vulnus al paese, alle sue tradizioni, alla sua economia, non valutando l’aspetto di considerazione più profonda in primis della dignità dell’essere umano e del valore della vita. L’accoglienza è questa, soprattutto questa. Seguiremo con molta attenzione sia le vicende giudiziarie legate alla onlus interessata, sia gli sviluppi relativi alla tenuta del sistema di accoglienza, nelle sue diverse articolazioni, che è radicato nel nostro territorio e che ha prodotto eccellenti risultati di integrazione grazie al lavoro svolto da professionisti e volontari. Un sistema di accoglienza che va ancor più protetto da un sistema di regole vincolanti e implementabile nelle procedure di controllo, a maggior ragione se, come si evince dalla cronaca, si tratta di una onlus rivelatasi non in possesso del requisito di iscrizione al registro regionale delle associazioni di volontariato e che mediante l’uso di false attestazioni, ha avuto accesso a bandi e affidamenti pubblici. Una onlus che è parte integrante dell’approccio alla accoglienza sul territorio, gestendo anche affidamenti in subappalto a terzi e con un elevato riconoscimento pubblico tale da meritare il Sant’Ilario 2018. Sarà importante capire come verranno gestiti, nel caso di conferma del quadro, gli ospiti della onlus inseriti in programmi di integrazione. Un ulteriore elemento di preoccupazione è il blocco della liquidità che potrebbe significare per i dipendenti il congelamento delle spettanze e rischi di continuità lavorativa”.

Davide Zanchelli  M5s – “L’indagine in corso nella nostra città su Svoltare onlus, che ha portato oggi all’ordinanza di custodia cautelare nei confronti del legale rappresentante della stessa e al sequestro preventivo di beni per quasi 1,4 milioni di euro, ci offre una certezza e ci pone una domanda. La certezza”, commenta a caldo il deputato del M5S Davide Zanichelli in una nota, “riguarda l’impegno delle forze dell’ordine e della magistratura nello svolgere un’opera di controllo e indagine preziosissima, onde evitare che un settore importante come quello dell’accoglienza sia inquinato da fenomeni di corruzione e di appropriazione indebita di denaro pubblico. Grazie quindi alla Guardia di Finanza di Parma, che sta conducendo l’operazione. La domanda che in questo momento ci dobbiamo porre”, continua Zanichelli, “non è però meno importante: si tratta, se le accuse saranno provate, del comportamento illegale di una persona o della punta dell’iceberg di un sistema che coinvolge i suoi collaboratori e altri soggetti? Ecco perché è importante accendere un faro anche attraverso la collaborazione attiva delle istituzioni sul territorio”. “Ampiezza, profondità e severità dell’indagine sono necessarie non solo perché lo chiedono i cittadini, ma perché sono fondamentali per la credibilità di tutto il mondo del terzo settore, in particolare di quelle associazioni che svolgono il prezioso servizio dell’accoglienza in modo onesto e che non meritano di essere accostate o percepite come collegate al malaffare e all’opportunismo”, conclude l’esponente pentastellato.

Enrico Aimi Forza Italia – “Se l’accusa dovesse risultare fondata siamo in presenza di un vero e proprio sistema che, come Forza Italia denunciamo da anni, dietro al falso alibi dell’accoglienza, nasconde affari a molti zeri. Temiamo purtroppo che questo mercimonio non sia una prerogativa solo di Parma. Dietro agli sbarchi di clandestini oramai non più sostenibili: le rapine a mano armata degli scafisti, il collasso del nostro stato sociale, la “cresta” di tante, troppe cooperative diventate autentiche holding dell’accoglienza, molte delle quali fasulle. Occorre prendere atto del fallimento di queste politiche scellerate ed avviare serie indagini in tutta la Penisola. Il rischio di essere in presenza solo della punta di un iceberg è serio e concreto. Soluzione: controlli serrati, blocco delle partenze, respingimenti, espulsioni, accordi internazionali bilaterali per rimpatrio detenuti. Fuori da queste proposte politiche ci sono il caos, l’insicurezza e il fallimento rapido e certo del sistema di assistenza che abbiamo fino ad ora conosciuto con grave nocumento per gli italiani. Forza Italia è più che mai determinata a riportare ordine nella libertà, senza compromessi”. Così il capogruppo di Fi in commissione Affari esteri e coordinatore regionale Emilia.

Cavandoli (Lega): ancora un’indagine su business immigrazione incontrollata – “La Procura di Parma ha contestato alla cooperativa sociale Svoltare onlus, che dallo Stato e dal Comune di Parma riceve ogni anno milioni di euro per l’accoglienza, reati gravissimi che hanno portato a un arresto e al sequestro di beni e immobili per 1,4 milioni di euro. Ancora una volta un’indagine sull’accoglienza dei migranti che in questo caso coinvolge una onlus nata nel 2015 nel pieno del business voluto dal Pd al Governo, che adesso, anche con l’abrogazione dei decreti sicurezza, vogliono riproporre e incrementare dopo il crollo degli sbarchi ottenuto dal ministro Salvini. Sotto la lente degli inquirenti ci sono oltre 16 milioni di euro di risorse pubbliche: ho più volte fatto interrogazioni ed espresso perplessità sull’attività della Svoltare per la mancanza di chiarezza nella gestione del business dell’accoglienza e sulle irregolarità con cui alla onlus nel 2018 fu assegnata dal sindaco Pizzarotti la civica benemerenza di Sant’Ilario. Alle mie interrogazioni su tali ambiguità e alla mia richiesta di presentare i bilanci di Svoltare, che ha sempre più incrementato i rapporti con il Comune di Parma, le risposte del primo cittadino e della Giunta sono sempre state elusive e sprezzanti e, nonostante le promesse, non sono mai stati forniti i bilanci richiesti. Ferma restando la presunzione di innocenza, come per ogni indagine giudiziaria, il sindaco Pizzarotti non se la può cavare con una imbarazzate e generica dichiarazione di circostanza”. Lo afferma in una nota la deputata parmigiana della Lega Laura Cavandoli.

Maurizio Campari Lega – “Alla cooperativa Svoltare onlus, premiata dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti con la Civica Benemerenza di Sant’Ilario, partner del Comune in numerosi progetti rivolti ai migranti  e che aveva ottenuto dalla Prefettura di Parma la gestione del servizio di accoglienza richiedenti asilo, la Procura ha contestato accuse di reati gravissimi che avrebbero portato all’appropriazione indebita di circa 16 milioni di euro. Sono anni che il gruppo della Lega in Consiglio comunale chiede trasparenza ed esprime perplessità sul rapporto tra Comune e cooperativa.
Il sodalizio tra Svoltare e il Comune di Parma è stato più volte strombazzato pubblicamente da sindaco e Giunta. Ora ci aspettiamo che l’Amministrazione faccia tre semplici cose: prenda le distanze dalla cooperativa, chieda scusa ai cittadini e si dimetta, di danni ne ha fatti già abbastanza“. Così il senatore parmigiano della Lega Maurizio Campari.

Salvini, Parma? Ecco perche non amavano la Lega – “Per la procura hanno preso 16 milioni di fondi pubblici senza averne diritto. Ecco perché non amavano la Lega, il sottoscritto, i miei decreti e i miei controlli”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini dopo l’arresto del presidente di Svoltare Onlus di Parma che si occupa di accoglienza di immigrati.

Emanuele Bacchieri, Casa Pound – “Peculato, malversazione ai danni dello Stato, turbativa d’asta, falso e omessa dichiarazione ai fini Ires e Irap: un carnet di tutto rispetto, che per l’ennesima volta dimostra come l’immigrazione possa essere una risorsa solo per chi, con evidenti complicità politiche, la sfrutta per ottenere un lucro ai danni dell’intera comunità”. Non usa mezze misure Emanuele Bacchieri, già candidato sindaco alle ultime amministrative, per commentare gli arresti domiciliari del responsabile di Svoltare, la onlus da anni attiva nel settore dell’accoglienza.

“Mentre i ponti della nostra provincia crollano e le imposte locali sono al massimo – spiega Bacchieri – Svoltare non trovava di meglio da fare che mettere indebitamente le mani, stando almeno alla ricostruzione della Procura, su 16 milioni di euro, parte dei quali finiti nelle tasche dei soci della cooperativa: si parla di investimenti finanziari, cene lussuose, acquisto di capi d’abbigliamento e prodotti tecnologici. Spese ben lontane, quindi, dalle presunte attività di ‘accoglienza’ che la onlus conduceva e tutt’ora gestisce sia a Parma che in numerose località del circondario”.

“Un’attività che, come testimoniano le cronache quotidiane degli ultimi anni ha riempito la nostra città di sedicenti ‘richiedenti asilo’ trasformatisi poi in criminali, spacciatori e manovalanza per le mafie, locali e soprattutto d’importante, ormai presenza stabile a Parma. E che – sottolinea – non avrebbe potuto prendere piede senza importanti ‘sponde’ quali, soprattutto, quella del sindaco Pizzarotti, primo sponsors dell’accoglienza a tutti i costi. Anche a quello di mettere le mani nelle casse pubbliche”. E proprio contro il primo cittadino Bacchieri si scaglia: “C’è poco da dire che il comune è pronto a collaborare. Se per i bandi di concorso ci si può trincerare dietro motivazioni burocratiche, così non è per i premi conferiti: Svoltare è stata insignita da Pizzarotti in persona della civica benemerenza in occasione dell’edizione 2018 del premio Sant’Ilario, a testimonianza di una vicinanza ‘politica’ sponsorizzata che dallo stesso sindaco che sempre nel 2018 affermava che l’integrazione non si fa con i blocchi: si fa, evidentemente – conclude – con le truffe ai danni dello Stato”.

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