Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 83.068 casi di positività, 2.384 in più rispetto a ieri, su un totale di 20.512 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti è oggi dell’11,6%, in lieve calo rispetto a ieri.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, sono 1.155 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 360 persone erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 469 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 45,5 anni.
Su 1.229 asintomatici, 351 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 67 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 29 con gli screening sierologici, 21 tramite i test pre-ricovero. Per 687 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province dell’Emilia-Romagna vede Modena con 536 nuovi casi e Bologna con 482, a seguire Reggio Emilia (353), Ravenna (176), Piacenza (168), Rimini (161), Parma (133) e Ferrara (131). Poi Cesena (100), Forlì (78) e Imola (66).
Questi, dunque, i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
I tamponi effettuati sono stati 20.512, per un totale di 1.824.983. A questi si aggiungono anche 2.905 test sierologici.
I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 48.156 (2132 in più di ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 45.767 (+2.065 rispetto a ieri), il 95% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 40 nuovi decessi: 17 in provincia di Bologna (8 donne di 91, 74, 90, 81, 86, 91, 83, 93 e 8 uomini 79, 89, 89, 75, 90, 79, 93, 89), di cui una donna a Imola (di 87 anni), 6 a Modena (2 donne di 84 e 89 anni e 4 uomini di 68, 81, 87, 83 anni) 6 a Reggio Emilia (2 donne di 92 e 85 anni e 4 uomini di 71, 62, 97, 92), 2 a Ferrara (un uomo di 86 e una donna di 68), uno a Ravenna (una donna di 90 anni ), 2 a Parma (2 uomini di 87 e 77 anni), uno a Cesena (una donna di 89 anni), 2a Piacenza (un uomo di 61 anni e una donna di 80anni),nessuno a Rimini e 3 casi fuori regione. Dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus, in Emilia-Romagna i decessi sono complessivamente 4.965.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 225 (-3 rispetto a ieri), 2.164 quelli in altri reparti Covid (+70). Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 13 a Piacenza (invariato rispetto a ieri), 17 a Parma (-1), 23 a Reggio Emilia (+2), 52 a Modena (+4), 56 a Bologna (-11), 5 a Imola (-2), 19 a Ferrara (+4), 12 a Ravenna (invariato), 7 a Forlì (invariato), 2 a Cesena (invariato) e 19 a Rimini (+1). Le persone complessivamente guarite salgono a 29.947 (+212 rispetto a ieri).
L’assessore Donini in diretta facebook dal Sant’Orsola: “Arancione perchè gli ospedali sono sotto pressione”
Conferenza su facebook dell’assessore Raffaele Donini dal Sant’Orsola di Bologna con il direttore delle Malattie infettive, Pierluigi Viale: “Affettuoso augurio al nostro presidente, colpito da questa malattia. Le sue condizioni sono buone: oggi ha lavorato”, ha esordito Donini. Giornata caratterizzata dal cambio di fascia per due settimane dell’Emilia Romagna e non solo la nostra regione: “Diventiamo arancione, vuol dire che oltre alle misure prese ieri da Bonacini ne scattano altre. L’andamento epidemiologico ha portato tante persone nei nostri ospedali. Misura necessaria”.
L’assessore ha poi elencato questi dati:
Dati epidemiologici soddisfacenti, allora perchè zona arancione? “L’andamento epidemiologico sembra contraddittorio. Nonostante per una settimana la percentuale tampone-positivi sia stata attorno al 10-11% minore alla media nazionale, se l’rt è ora di 1,4 in calo. dati che sembrano un addolcimento della curva quindi, abbiamo però un dato che è serio: i ricoverati. Il 34%, ad esempio, dei posti occupati dai malati in terapia intensiva. Importante anche il dato nei reparti covid. Gli ospedali non curano solo pazienti covid, va ricordato. Siamo impegnati su un doppio fronte: non solo covid. Non possiamo permetterci di non curare anche chi non ha il covid. La pressione sugli ospedali è tale che ha fatto ritenere opportuno il governo metterci nella zona arancione”
Viale: “Il razzo ha perso la velocità., vedi il dato dell’Rt ma contrariamente a qualche leggenda metropolitana, il virus però non si è indebolito. Oggi ad esempio sono entrati 70 pazienti e ne sono usciti poco meno della metà. Una crescita che preoccupa. Il nostro sistema adesso regge la doppia sfida. Una sfida dura e importante: combattiamo su due fronti ma l’esercito è lo stesso. Qualcosa dobbiamo fare però per fermare questo urto. Ben venga che ci abbiano messo zona arancione. Se questo migliorerà i nostri comportamenti, ben venga”.
Arancioni da domenica: “Due disposizioni in più rispetto all’ordinanza di Bonacini che entra in vigore domani. Chiusura sette giorni su sette dei bar e dei ristoranti. Vietato il trasferimento da Regione a Regione e da comune a comune se non per motivi di studio, lavoro e salute”.
L’ordinanza di Bonacini che entra in vigore domani resta valida: “Mascherina sempre fuori casa. Centri commerciali chiusi sabato e domenica. Stop dei negozi nei giorni festivi”. E altre disposizioni. Ma per i bar vale solo domani, “visto che da domenica saranno chiusi 7 giorni su 7. Consentito jogging nelle aree verdi e non nelle aree dei centro storici o luoghi turistici: zone frequentate”. Scuole elementari e medie sarannno in presenza (senza educazione fisica, lezioni di canto”.
1.774 scuole in regione con almeno un caso (3776, 24% in più della settimana scorsa). “Non si sono contagiati tutti a scuola, anzi, i focolai riscontrati sono pochi. Lì hanno la mascherina e hanno la distanza di almeno un metro”, Sulle scuole ha lanciato un appello anche Viale: “Con 3.400 casi e senza evidenze nelle scuole vuol dire che si sono contagiati non a scuola. Ma in momenti di aggregazione, fuori. Fuori dalla scuola l’adesione al corretto uso delle mascherine non è ancora idonea. E’ un momento difficile, nei prossimi 15 giorni dobbiamo svoltare. Dobbiamo avere un rt inferiore a 1, potremo fare le feste di Natale, prenotare le vacanze estive. Sono 15 giorni per fare un salto in avanti. Per un giovane è difficile. E’ il momento della massima responsabilità; è in mano alle autorità, ma è anche in mano nostra. Vedere morire 18 persone oggi è una cosa terribile. Guardiamoci allo specchio e facciamo delle riflessioni”.
Donini: “Rispetto alla prima ondata, dove tutti abbiamo fatto sacrifici, la situazione è diversa. Non tutto abbiamo bloccato, Non stiamo chiudendo in casa nessuno. Negli ospedali riusciamo ad occuparci nel miglior modo possibile di altre patologie. Evitiamo così il massimo rischio possibile”
Viale: “Le misure in questi giorni servono a ricordarci che non è finita. Dobbiamo a recuperare la responsabilità che abbiamo avuto nella prima fase”. Donini: “Noi non molleremo. Non gliela daremo vinta a questo virus”.
I dati nazionali – Sono 40.902 i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia (picco storico nel nostro Paese), a fronte di 254.908 tamponi eseguiti. Nelle ultime 24 ore ci sono stati anche 550 morti, per un totale di 44.139 decessi dall’inizio della pandemia. Aumentano di 60 unità i pazienti nelle terapie intensive (3.230 in tutto), mentre sono 1.041 in più le persone ricoverate negli altri reparti Covid (30.914 in totale).