Tutti hanno sentito parlare di migranti economici e migranti politici, ma pochi sanno dell’esistenza dei migranti climatici. The Climate Limbo è il documentario che affronta questa delicata questione.
Se i migranti economici sono al centro di molti dibattiti politici in quanto richiedenti asilo anche senza averne diritto, dei migranti climatici si parla molto poco, ma loro esistono da sempre. Infatti fin dalla notte dei tempi l’homo sapiens per cercare di adattarsi e sopravvivere si è spostato verso zone maggiormente favorevoli alla vita umana. Questo processo oggi è particolarmente rilevante, infatti si calcola che dal 2008 al 2014 ha coinvolto 184 milioni di persone e si calcola che entro il 2050 ci saranno ulteriori 250 milioni persone pronte a migrare verso zone che dal punto di vista climatico offrono condizioni favorevoli alla vita.
Questo processo è stato oggetto del documentario The Climate Limbo opera della regista Elena Brunello e diretto da Paolo Caselli e Francesco Ferri . Lo stesso sarà presentato alla manifestazione CinemAmbiente. Erroneamente molti pensano che questo fenomeno debba interessare solo Paesi del mondo particolarmente poveri, in realtà molto probabilmente anche l’Italia tra circa 30 anni si troverà nelle condizioni di essere non meta ma fonte di migranti climatici. Ecco perché non è possibile dire “non mi riguarda”. I migranti climatici sollevano molte questioni di ordine non solo etico, ma anche giuridico, infatti a loro non si può riconoscere lo status di rifugiato politico e di conseguenza è difficile riuscire a trovare una posizione giuridicamente tutelata. Proprio questa questione è al centro del documentario che propone interviste a coloro che sono in Italia come rifugiati climatici, ad esempio Queen, giovane donna fuggita dalla Nigeria che afferma di aver abbandonato la sua casa per necessità. Il documentario dà voce anche a giuristi, in modo da poter inquadrare dal punto di vista giuridico il fenomeno e a climatologi.
L’obiettivo è provare a sollevare le coscienze, cioè responsabilizzare verso l’accoglienza, ma anche verso comportamenti virtuosi tesi a proteggere l’ambiente che ci circonda proprio perché anche l’Italia si trova in una situazione a rischio in cui è importante cambiare rotta, cioè adottare stili di vita in grado di coniugare comfort e tutela dell’ambiente. Che ci sia un cambio di mentalità negli italiani è evidente, infatti sempre più spesso scelgono la mobilità condivisa, cioè il noleggio auto low cost. Si tratta di una scelta ecocompatibile perché porta a non avere un’auto di proprietà e scegliere di usare l’auto solo quando realmente serve. Si tratta di una scelta a basso impatto ambientale non solo per questo, ma anche perché le vetture utilizzate dalle società di noleggio sono tutte conformi alla normativa euro 6 e quindi con emissioni inquinanti basse. Solitamente è invece difficile riuscire ad acquistare una vettura con tali caratteristiche perché il costo iniziale può essere elevato per una famiglia e a questo si aggiunge il costo dell’assicurazione e della manutenzione che con www.offertenoleggioauto.it è invece a carico della società. Ovviamente per salvare il pianeta questo non basta, ma i comportamenti quotidiani che ognuno può adottare sono davvero tanti, ad esempio è possibile ridurre lo spreco di acqua e il consumo di plastica oppure preferire l’acquisto di prodotti di aziende che hanno sistemi di produzione eco-compatibili.