Viale Vittoria: spacciatori sempre di corsa, un pericolo per se stessi e...

Viale Vittoria: spacciatori sempre di corsa, un pericolo per se stessi e per gli altri

1328
0
CONDIVIDI

Potevo essere io, poteva essere un mio amico, poteva essere un mio vicino, chiunque poteva investire il pusher in viale Vittoria (leggi). Quello che spesso ho segnalato, scrivendo anche diverse volte all’assessore Cristiano Casa (sto ancora aspettando risposta), quello che temevo si è avverato: un incidente grave con uno spacciatore in fuga finito dritto in Rianimazione, dopo essere stato centrato da un’auto in transito. Poteva essere una persona investita da uno spacciatore o uno spacciatore investito da un’auto. Era solo questione di temp.

Questi spacciatori, sarà perchè spesso hanno bevuto e a volte sono anche drogati, quando scappano non hanno testa, corrono sia in bici che a piedi senza guardare, senza curarsi di rischiare di travolgere le persone o di essere travolti. Ho assistito diverse volte alla loro fuga, ho visto persone che mentre erano sul marciapiede hanno rischiato di finire all’ospedale perchè la loro presenza, ricordo sul marciapiede, impediva la fuga del pusher in bicicletta. Ho visto puscher scappare in bici contromano, costringere a frenate brusche le auto che svoltando si trovano di fronte delle schegge impazzite. Ho visto pusher correre così veloci, che Mennea era un principiante, da costringere le auto a frenate improvvise.

La soluzione non è non fare più controlli per evitare incidenti, ma esattamente il contrario: farne di più. Occorrono misure serie che fungano da vero e proprio deterrente: sequestrare le biciclette agli spacciatori, multarli se telefonano stando in sella o se a piedi occupano la pista ciclabile. D’altra parte, come può una persona nullatenente avere una bici di valore? Non si possono multare perchè sono nullatenenti? Pizzarotti, col suo nuovo partito dei sindaci, chieda che chi non paga le multe possa essere costretto a svolgere lavori socialmente utili sotto il controllo diretto di forze dell’ordine o esercito.

Insomma, bisogna rendere lo spaccio così difficile – se non addirittura sconveniente – tanto da indurre i pusher a cambiare aria. Ma senza correre. Piano piano. In modo da non risultare pericolosi per le persone e per se stessi lungo le strade.

Lettera firmata

Nessun commetno

Lascia una risposta: