Prosciutto di Parma con maiali danesi: commissariato Istituto Parma Qualità

Prosciutto di Parma con maiali danesi: commissariato Istituto Parma Qualità

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Dal prossimo 1° maggio 2018, l’Istituto Parma Qualità sarà commissariato e lo resterà per sei mesi. Lo ha deciso il ministero delle Politiche agricole dopo indagini della Procura di Torino, che hanno dimostrato l’utilizzo di animali importati dalla Danimarca per produrre il Prosciutto di Parma, cosa vietata dal disciplinare Dop del Crudo, senza che i controlli dell’ente preposto a farli li fermassero.

Parimenti, sarà commissariato anche l’Ifcq Certificazioni, che dovrebbe controllare il rispetto del disciplinare del San Daniele, anche questo violato sempre con l’utilizzo di maiali fatti arrivare dall’estero.

Già a febbraio erano state sequestrate migliaia di cosce di maiale venute da fuori Italia e truffaldinamente destinate al marchio del Prosciutto di Parma o del San Daniele, con 30 persone indagate fra i produttori. Ora un provvedimento che afferma responsabilità anche di chi doveva controllare.

La cosa più sorprendente che emerge dagli atti legati all’indagine e sfociata nel commissariamento, è che i produttori che hanno ammesso gli illeciti dichiarano che il prosciutto di maiali danesi è molto migliore e più apprezzato dal mercato e i blasonati e tanto pubblicizzati di casa nostra: “Era il mercato che imponeva agli imprenditori di allevare il Duroc danese. Il prodotto era più apprezzato: carne più magra e meno scarto. Veniva pagato meglio. Tutti sapevano tutto, ma ora a pagare sono soltanto loro”, ha dichiarato il legale di uno di quelli in un’intervista a Repubblica.

Per l’Istituto Parma Qualità, il commissariamento è uno smacco, una chiara bocciatura: così come è, non è in grado di far rispettare i protocolli di qualità. Pur essendo autorizzato dal ministero per le Politiche agricole e alimentari, questo organismo risponde di fatto all’industria dei salumi, un bel limite. All’Istituto Parma Qualità, oltre che il controllo sulla produzioni del Prosciutto di Parma, compete anche il controllo sulle produzioni di Prosciutto di Modena, Culatello di Zibello e Salame di Varzi. Al momento, a capo c’è il direttore generale Marco Sassi, affiancato dal responsabile dell’assocurazione qualità Paolo Cerasa e da un comitato di certificazione composto da Angelo Flagiello, Moreno Manenti, Paolo Jambrenghi, Marco Sassi e Maurizio Zinelli. Il consiglio direttivo conta poi cinque membri designati dal Consorzio del Prosciutto di Parma, altrettanti da Assica e ulteriori cinque da Unapros. Col commissariamento, tutto sarà azzerato e a novembre, al termine del commissariamento, dovranno essere state scelte nuove persone.

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