“Il Tar ha rigettato la delibera con cui il Comune ha chiuso l’Open Shop di via Bixio, ritrovo di personaggi poco raccomandabili e maleducati, questo dovrebbe insegnare a Sindaco e Comune a fare le cose per tempo, a farle bene e ad avere l’umiltà di ascoltare quando si ricevono buoni consigli”. Lapidario il commento del gruppo consiliare della Lega guidato da Emiliano Occhi, dopo la sentenza che non solo annullabile provvedimento di chiusura del punto vendita di via Bixio, ma condanna anche il Comune a risarcire il titolare con circa 9mila euro.
“A Parma – sostengono i consiglieri leghisti Emiliano Occhi, Laura Cavandoli, Carlotta Marù, Maurizio Campari – stanno proliferando decine e decine di nuove attività commerciali di tipo “etnico” inserite in contesti storici e architettonici del tutto estranei alla storia della città e di “openshop24” spesso utilizzati come luogo di ritrovo per capannelli di personaggi finiti diverse volte al centro della cronaca nera cittadina. Altre città, come la vicina Reggio Emilia, hanno modificato da anni il Regolamento Urbanistico e Edilizio per impedire il proliferare di esercizi del genere che rovinano il tessuto economico, sociale e la sicurezza dei quartieri. Dopo innumerevoli comunicazioni e interrogazioni rimaste inascoltate, da mesi una mozione della Lega che chiede anche di fare lo stesso anche a Parma giace ignorata da sindaco e Giunta“.
La Lega affonda quindi il colpo sull’amministrazione Pizzarotti: “Per anni Pizzarotti ha ignorato il problema Sicurezza e le poche volte che è corso ai ripari, incalzato dai cittadini, lo ha fatto in modo maldestro. Come con la chiusura del negozio di via Bixio per cui il Tar ha condannato il Comune a pagare i danni al titolare. Il sindaco si dia finalmente una mossa; smetta di sognare un futuro da politico nazionale e si occupi in modo concreto della sua città: porti in Consiglio e approvi la mozione del gruppo Lega Nord“.