La vittoria contro un Frosinone in evidente difficoltà porta 3 punti pesanti in casa Parma, ma mister Roberto D’Aversa invita a tenere ben saldi i piedi per terra. Non è ancora finita e la corsa verso la gloria si fa sempre più difficile. Lo dimostrano anche i risultati un po’ a sorpresa maturati oggi sui diversi campi della B.
“Cosa mi è piaciuto di più? Siamo partiti forte e siamo stati bravi a procurarci il rigore, l’abbiamo sbagliato ma abbiamo continuato a spingere sull’acceleratore e creare diverse situazioni da gol, cercando di sfruttare le caratteristiche dei nostri giocatori. Siamo in un buon momento di forma, anche a livello di autostima i ragazzi sono convinti di quel che fanno. Lunedì sera avevamo speso molto, ma i ragazzi in 95 minuti hanno giocato da squadra matura, siamo passati in vantaggio e l’abbiamo gestita, anche se nel secondo tempo c’è stata qualche situazione nella quale avremmo potuto arrotondare il risultato: su una prestazione del genere però c’è solo da fargli i complimenti“.
“Il secondo posto? Dobbiamo pensare a ogni singola partita, venerdì abbiamo il Cittadella, che ha perso 5-1 e avrà il dente avvelenato, gioca molto bene, dobbiamo avere in testa solo questo obiettivo. Ora restiamo con i piedi per terra, perché è già successo che dopo voli pindarici siamo caduti e ci siamo fatti male, quindi pensiamo partita per partita con la compattezza dell’ambiente e in maniera equilibrata”.
“Di fronte avevamo una squadra molto forte, la reputo una delle più forti del campionato, ma valuto in casa mia: mi piace dare meriti alla mia squadra, abbiamo giocato in maniera umile e compatta, perché non ci siamo mai allungati e abbiamo lavorato uniti in tutte e due le fasi. La sfida tra due allenatori emergenti? La partita l’hanno vinta i giocatori che l’hanno interpretata in maniera perfetta, l’allenatore in settimana prepara la gara dando un sistema di gioco, può dare dei consigli su dove possiamo avere dei difetti, poi quel che fa la differenza è l’interpretazione dei ragazzi, non conosco allenatori che hanno fatto bene senza la materia prima, cioè i calciatori, che è la cosa più importante“.
“C’è stato qualche acciacco di troppo, ma sulla nostra crescita credo che dobbiamo fare considerazioni differenti tra calciatori: Di Gaudio e Siligardi hanno avuto problemi fisici quindi la loro crescita è stata rallentata, mentre Dezi è partito bene, poi le ha risentito di un periodo di difficoltà per le aspettative, ma è stato bravissimo a capire le sue qualità, è ripartito e sta fa facendo benissimo. Ma c’è una crescita da parte di tutti: Calaiò a 36 anni corre, Munari è rimasto in campo tutta la partita nonostante un problema, Lucarelli è subentrato – e non è mai facile entrare a gara in corso – e le ha prese tutte di testa, Vacca ha fatto una grande gara dopo le critiche subìte“.
“Il quarto gol subìto a Empoli ci ha fatto capire cosa stava succedendo, abbiamo resettato io per primo, ho ragionato come se fossi appena subentrato, come lo scorso anno, in un momento di difficoltà. C’erano tanti fattori da considerare, la proprietà mi ha dato fiducia e la possibilità di continuare a lavorare e di conseguenza poi i ragazzi sono usciti da quella situazione. Quella partita è stato il momento in cui siamo ripartiti, perché abbiamo capito di aver toccato il fondo, siamo una squadra orgogliosa e vogliamo dimostrare il nostro valore, siamo contenti di aver fatto tanti punti ma non dobbiamo sentirci appagati“.
Antonio Di Gaudio fa tutto: conquista il rigore sbagliato da Calaiò, realizza una doppietta, cerca uin assist per Munari quando avrebbe potuto provare la soluzione personale che poteva valere la tripletta.
“Quella di oggi è stata la partita più bella che ho fatto qui a Parma. Vincendo lo scontro diretto contro la squadra che a parer mio è la più forte del campionato insieme all’Empoli, abbiamo compiuto un passo importante. Li abbiamo affrontati con la consapevolezza della nostra forza, ma anche con tanta umiltà. Ce l’abbiamo fatta. Abbiamo portato a casa tre punti d’oro. Siamo stati bravi, durante la settimana, a preparare questa sfida nel migliore dei modi. Giocare contro la seconda squadra più forte del campionato dà tanti stimoli e la carica per vincere. Il Frosinone è fortissimo, ma noi nel primo tempo siamo riusciti a fare un’ottima partita, a entrare subito in campo con il piglio giusto, trovando subito i due gol della vittoria. E’ stata veramente la giornata perfetta”.
“Il nostro obiettivo è entrare nei playoff nelle posizioni di classifica migliori, terzi o quarti. Poi, se facciamo partite come l’odierna e quella con il Palermo, sognare non costa nulla. Ci proviamo. Ora abbiamo gli scontri diretti a favore sia con il Palermo che con il Frosinone. Dobbiamo pensare gara dopo gara. Ora arriva l’incontro con il Cittadella, poi ci saranno gli altri, in cui giocheremo contro le squadre che si devono salvare. Questi saranno impegni difficilissimi. Nel girone di ritorno, di solito, fanno più punti le squadre in lotta per la salvezza. Ora pensiamo davvero partita dopo partita. I conti li faremo alla fine”.
“In partite come quella di oggi e quella contro il Palermo si dà qualcosa di più a livello mentale. Io sto bene fisicamente. Venivo da un piccolo acciacco a un piede, che ho superato. Adesso sto bene fisicamente, me la voglio giocare con la testa e con le gambe con l’obiettivo di andare ai playoff e sperando di andare in Serie A. Andare in A cambia la vita a tutti. Cambia la vita al più giovane di noi come al più vecchio. Vincere un campionato è sempre bello e importante per ognuno. Nonostante il calcio rigore non realizzato in apertura di partita, non abbiamo mai mollato. Ce lo siamo detti in campo di non mollare e di crederci, perché era importante con una squadra forte come il Frosinone riuscire a fare il primo gol per aprirci la strada”.
“Al Tardini avevamo le partite più importanti. Ci siamo parlati tra di noi e ci siamo detti che, se le vincevamo, battendo squadre forti come Palermo e Frosinone, saremmo diventati protagonisti del campionato. Il nostro pubblico è la nostra forza. In casa nostra dobbiamo far capire che comandiamo noi. La doppietta la dedico a mio figlio e a mia moglie, che mi sono stati vicino durante i giorni del mio infortunio, e a tutti i miei compagni, che anche oggi come con il Palermo al momento dei gol sono entrati tutti in campo a esultare anche dalla panchina. I ragazzi che sono in panchina, quelli che giocano meno, sono stati i primi a esultare ai gol. E’ la forza del nostro gruppo. Avere un gruppo unito e forte a lungo andare porta punti”.