L’amministrazione Colornese, con tanta soddisfazione, annuncia che l’aranciaia verrà trasformata in una sala civica polivalente. Un mastodontico progetto che prevederà quattrocento posti a sedere e servirà anche per organizzare concerti ed opere teatrali. Il costo dell’opera prevede un investimento di denaro di 250.000 euro. Amo Colorno è soddisfatto che la maggioranza abbia deciso, una volta tanto, di tener fede ad uno dei punti presenti sul suo programma elettorale.
Tuttavia abbiamo molte perplessità in merito. Iniziamo col dire che l’amministrazione Colornese ci sta quasi “imponendo” una fusione alla velocità della luce, con Torrile; utilizzando come punto a favore della stessa, l’erogazione di fondi da parte dello stato e la riduzione dei costi della pubblica amministrazione e dei costi dei servizi al cittadino.
Ci è stato presentato lo studio di fattibilità, decantando la fusione, quasi come assolutamente essenziale per dare “ossigeno” alle due amministrazioni dai bilanci sempre più risicati.
Molti interventi urgenti sono spesso rinviati a causa di mancanza di disponibilità economica, e il più delle volte l’assistenza ai disagiati diviene difficile e spesso ci si sente dire: “non ci sono i soldi”. Ci piacerebbe sapere cosa si intende fare per l’Ape fuori servizio, o per il il bus degli studenti.
Amo Colorno, crede che spendere 250.000 euro per un progetto così ambizioso, seppur appetibile e stuzzicante, non sia la scelta migliore in questo momento e a maggior ragione vista già la presenza di sale per incontri e riunioni nel paese (vedi la Venaria).
Vorremmo porre l’attenzione su tantissime problematiche del paese, ma oggi ci preme sottolineare quella del “Ponte Nuovo”.
Il “ponte nuovo” sul torrente Parma fu edificato da Raffaele Cugini tra il 1790 e il 1791, su progetto di Giuseppe Cocconcelli. Trattasi di importante collegamento stradale per il paese, nonché struttura di valore storico.
Il Ponte purtroppo, oggi evidenzia parte della sua pavimentazione mancante e frantumata e alcune crepe sul muretto.
Ci piacerebbe anche sapere che fine ha fatto la statua di valore storico posta sul basamento del ponte. Nel 2005 la stessa fu rimossa a causa del terremoto che rese precarie le condizioni statiche del basamento. Fu collocata in un magazzino comunale e ad oggi ancora nulla è stato fatto per rimetterla dov’era.
La statua raffigurante San Giovanni Nepumuceno fu eseguita nel 1793, su incarico del Duca Ferdinando di Borbone, dallo scuoltore veronese, Gaetano Cignaroli, autore delle statue che ornano la facciata della Real Chiesa di San Liborio. Prima di utilizzare 250.000 euro in progetti “faraonici” che richiederanno altre uscite di denaro per la realizzazione di eventi e concerti etc.., pensiamo a risolvere i problemi importanti per il paese, e cerchiamo di impegnarci ancora di più per il sociale. Non tutti possono permettersi di andare a teatro.
Nicola Scillitani
Coordinatore cittadino
Amo Colorno