Alberto Munoz è stato condannato a 30 anni con rito abbreviato per aver ucciso a martellate la fidanzata, Michelle Campos Verde, nell’appartamento in Via Rondizzoni, a Parma, dove la ragazza viveva con la sua famiglia. Ma nel corso dell’Appello bis a Bologna, la madre ha cercato di passargli 4 grammi di hashish.
È successo giovedì mattina, nell’aula della Corte d’Assise d’Appello, la madre del ragazzo, presente col padre all’udienza, ha cercato di passargli un pacchetto contenente hashish occultato in alcuni fazzoletti.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, la donna ha passato il pacchetto di fazzoletti all’avvocato del figlio, all’oscuro di tutto, mentre Munoz era rinchiuso nella cella dell’aula, per farglielo consegnare.
Un’agente della polizia penitenziaria ha controllato il pacchetto e ha avvisato il magistrato e le forze dell’ordine, che hanno denunciato la donna per spaccio.
Munoz, appena arrestato, aveva confessato subito: condannato a 30 anni con il rito abbreviato sia in primo grado che in appello, la Cassazione aveva spedito il processo in appello bis affinchè venisse valutata l’eventuale infermità di mente considerata la sua condizione di un ragazzo fragile, strappato dall’Ecuador e portato prima a Milano, poi a Parma, due tentatvi di suicidio alle spalle figli di difficoltà di inserimento nella comunità.
Ma la perizia psichiatrica ne ha attestato la completa capacità di intendere e volere e il ragazzo è ancora a processo.