Il reddito garantito comunale – dato per certo già nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale di Parma – slitta alla prossima. Ufficialmente perché la seduta consiliare è andata un po’ troppo per le lunghe e non c’era più tempo. Bandiera del gruppo di maggioranza Effetto Parma e della campagna elettorale del sindaco Federico Pizzarotti, il provvedimento a sostegno delle persone in difficoltà dovrebbe comunque vedere la luce a breve. Anche se i contenuti non convincono alcuni.
E tra questi ultimi ci sono anche i consiglieri della Lega Nord, che temono l’ennesimo strumento a sostegno quasi esclusivo di cittadini extracomunitari. Tra questi c’è il vicepresidente del Consiglio comunale, la leghista Carlotta Marù: “Giunta e maggioranza hanno già fatto due conferenze stampa per annunciare che Pizzarotti varerà il suo “reddito di cittadinanza” che sarà alternativo o complementare al sussidio nazionale ed a quello regionale. La prima cosa che salta all’occhio è però, l’eliminazione, rispetto agli altri sussidi, del requisito della residenza nel territorio da almeno 24 mesi. In poche parole, altre risorse dei parmigiani che andranno a immigrati“.
“Approvando il reddito comunale garantito così come presentato, che prevede criteri sbilanciati a favore degli stranieri – sottolinea ancora Marù – il sindaco e la giunta dimostrano ancora una volta di volere agevolare gli ultimi arrivati a svantaggio dei parmigiani. Inoltre prevedere il costo di questa manovra è praticamente impossibile dato la potenziale variabilità dei nuovi ingressi in città attirati dall’introduzione di una misura tanto sconsiderata. La Lega aveva chiesto invece che il numero di anni di residenza a Parma per ottenere il Reddito fosse alzato almeno a 5 per aiutare i parmigiani o gli stranieri da tempo integrati nel territorio. Pizzarotti ha deciso diversamente. Questione di priorità“.
