E’ stato trovato in fin di vita nel pomeriggio di oggi l’ex rettore dell’Università di Parma Loris Borghi. Secondo le prime notizie circolate, giaceva a bordo di un’auto sotto un cavalcavia. Inutile la corsa verso l’ospedale Maggiore, dove è deceduto nel reparto di Rianimazione. Borghi sembra si sia tolto la vita.
Originario di Palanzano, Borghi aveva compiuto da poco 69 anni. Ordinario di Medicina interna, a lungo a capo dell’ateneo cittadino, l’ex rettore è stato indagato prima nell’inchiesta Pasimafi, che lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dall’Università (15 maggio 2017), poi anche in quella sulla nomina di Tiziana Meschi – sua compagna nella vita – a capo del Dipartimento Geriatrico. L’accusa per lui era sempre l’abuso d’ufficio. Loris Borghi probabilmente non ha retto il grande stress di questo momento.
Il primo ad esprimere il suo cordoglio per la scomparsa di Loris Borghi è stato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti: “Una tragica notizia che coglie tutti di sorpresa e che ho appreso con grande e profondo sgomento. Ho avuto modo di conoscere e apprezzare Loris Borghi durante il suo mandato come rettore dell’Università di Parma. Insieme, e per la prima volta dopo diversi anni in cui il Comune e l’Università hanno evitato di collaborare, abbiamo stretto un forte legame istituzionale, portando l’Università e il Comune a un dialogo costante e continuo, contribuendo a far crescere entrambi attraverso progetti che tuttora stiamo portando avanti con il nuovo rettore Andrei. Sin da subito Borghi mi ha fatto una bellissima impressione: persona pacata, intelligente, pragmatica e dedita con passione al proprio lavoro. Una persona che era difficile non stimare. La notizia è terribile, drammatica, e ha un sapore davvero amaro. A nome di tutto il Comune di Parma le mie condoglianze alla famiglia“.
Il rettore Paolo Andrei ricorda così il suo predecessore Loris Borghi: “Sono profondamente addolorato per questa bruttissima notizia. Il Professor Loris Borghi ha servito con slancio e generosità il nostro Ateneo per tanti anni, soprattutto nel periodo in cui è stato il nostro Magnifico Rettore. Lo ricordo con tantissimo affetto per lo spessore umano e per le capacità professionali che ha sempre dimostrato, oltre a essergli profondamente riconoscente per la stima di cui mi ha onorato. Una vita umana si è spezzata, e non per cause accidentali o naturali: tra le ragioni che hanno portato a questo gesto estremo c’è stato sicuramente anche il senso di abbandono che lo ha pervaso a seguito dell’indifferenza dei molti che, dopo le sue dimissioni dalla carica di Rettore, lo hanno dimenticato e, talvolta, oltraggiato. Tutto ciò deve farci riflettere, deve fare riflettere ciascuno di noi, perché interpella la nostra coscienza individuale e collettiva. So di non essere “politicamente corretto” e me ne assumo pienamente la responsabilità: di fronte a questo gesto di disperazione non si può restare indifferenti, non si possono usare frasi di circostanza.”
L’Ateneo si unisce alle parole del suo Rettore in questo difficile momento per tutta la comunità accademica parmense, ed esprime il suo cordoglio e la sua vicinanza alla famiglia. Domani, giovedì 15 marzo alle 19.30 nella Chiesa di San Rocco, in via Università, si terrà un momento di preghiera in ricordo del Professor Loris Borghi.