Caos all’ufficio immigrazione della Questura: senegalese aggredisce poliziotto poi prende a testate...

Caos all’ufficio immigrazione della Questura: senegalese aggredisce poliziotto poi prende a testate Volante, espulso

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Il 2 marzo, presso il front-office dell’Ufficio Immigrazione di Parma, al termine delle operazioni di sportello, rimaneva nel salone di attesa un solo cittadino straniero, e riferiva alla polizia di dover ritirare il proprio passaporto, a suo dire trattenuto dagli agenti dell’Ufficio.

Dagli accertamenti si è appurato però che il passaporto di cui egli era titolare era depositato presso l’Ufficio Immigrazione per effetto di ordinanza del Questore che aveva disposto l’allontanamento volontario dall’Italia entro 15 giorni ma l’uomo non aveva mai adempiuto all’obbligo.

D.E.H.D, di origini senegalesi non ha sentito ragioni e alle spiegazioni degli agenti ed ha reagito con violenza. La polizia l’ha così portato per le braccia fuori dagli uffici ma, dopo essersi divincolato dalla presa, l’uomo ha colpito al volto un operatore provocando all’agente ferite guaribili in 7 giorni dopo le cure del Pronto Soccorso.

Vista la reazione violenta, il cittadino senegalese è stato immobilizzato dagli agenti, grazie anche all’ausilio di una pattuglia della volante giunta sul posto. L’uomo è stato tratto in arresto e tradotto presso le camere di sicurezza della Questura di Parma.

Nel corso della serata, tuttavia, durante le operazioni di identificazione e la redazione dei verbali, anche il D.E.H.D ha chiesto di ricorrere alle cure mediche per un forte malessere improvviso. Arrivata l’ambulanza e visitato in Ospedale l’uomo è stato poi dimesso ma il suo tentativo di guadagnare la fuga non si è placato e mentre gli agenti lo riportavano in Caserma l’uomo ha tentato con la testa di sfondare il finestrino posteriore di una Volante.

Da accertamenti è emerso come l’uomo fosse gravato da precedenti di polizia e come la sua indole aggressiva fosse già nota. In una occasione il senegalese era stato rintracciato in Svizzera, in condizione di irregolarità secondo la normativa di quello Stato, ed era stato, pertanto, riammesso in Italia.

Ieri, D.E.H.D è stato quindi condotto presso questi Uffici per partecipare all’udienza di convalida del provvedimento questorile di accompagnamento alla frontiera per mezzo della forza pubblica, e, in seguito all’intervenuta convalida, è stato accompagnato presso la Frontiera aerea di Bologna per essere imbarcato in un volo diretto a Dakar.

1 COMMENTO

  1. Siamo alle solite: un clandestino ha aggredito un poliziotto e si scopre che era stato espulso nel 2017 ma che mai se ne era andato. Cosa ci faceva ancora qui? A quanto pare si doveva allontanare volontariamente ma, ovviamente, mai lo aveva fatto. Ed è rimasto ancora qui a delinquere finchè non è stato di nuovo fermato e allontanato, sperando che stavolta l’espulsione sia reale. Fatti del genere non devono più succedere: chi viene espulso deve essere riportato a casa propria, non invitato gentilmente ad andarsene volontariamente.

    Si tratta di un meccanismo perverso ed errato che dovrà essere immediatamente cambiato. Il sistema delle espulsioni deve funzionare, altrimenti continueremo a dare il messaggio che in Italia si può fare ciò che si vuole. Gli italiani sono stanchi e lo hanno detto chiaramente mandando a casa il Pd e la sinistra che con le loro politiche buoniste hanno incoraggiato l’immigrazione indiscriminata, facendo pensare che in Italia tutto è lecito perchè tanto non si viene puniti.

    Francesca Gambarini
    Capogruppo di Forza Italia
    Consiglio comunale di Fidenza

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