Maestro di ginnastica condannato (di nuovo) per violenza sessuale su allieve minorenni

Maestro di ginnastica condannato (di nuovo) per violenza sessuale su allieve minorenni

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Era stato condannato il 22 febbraio per aver molestato una bambina di otto anni. Solo sei giorni dopo, sul 29enne insegnante di educazione fisica di una scuola del parmense, piovono altre condanne per molestie.

All’uomo, ai domiciliari, è stata riconosciuta la semi infermità mentale, una patologia psichiatrica che lo rende incapace di intendere e volere.

Ma sono arrivate le altre condanne: 3 anni e mezzo, più un anno e due mesi.

Le sue vittime, emerse nel tempo: tre ragazzine conosciute all’oratorio, tra compiti pallavolo e Ping pong, e su cui ha allungato le mani per infilarle nelle mutandine. Due, piccolissime: 8 anni.

Ad una terza, di 13, ha chiesto foto intime, tra una chat su Facebook e l’altra.

Infine, una sua allieva dei corsi di nuoto: “Ti regalo un braccialetto ogni volta che mi fai toccare il sedere”.

I racconti ai genitori, le audizioni protette e delicate in caserma, le indagini. La condanna: 7 anni e mezzo in tutto, compresi i 2 anni e 8 mesi già inflitti. al termine delle condanne, rimarrà il divieto di lavorare in luoghi e ruoli a contatto coi minori.

La precedente condanna – E’ stato condannato a 2 anni e 8 mesi l’insegnante di educazione fisica di una scuola del parmese che aveva molestato una bambina di 8 annidopo le lezioni: l’arresto era avvenuto nel marzo del 2017.

S.M., 29 anni, parmigiano, incensurato e di buona famiglia, da pochi mesi nella scuola come collaboratore esterno, aveva scelto di non parlare negli interrogatori seguiti dopo l’arresto e la costrizione ai domiciliari.

L’uomo è stato riconosciuto responsabile del reato di violenza sessuale nei confronti di una sua studentessa. In una occasione avrebbe portato la bambina in uno spogliatoio, costretta a togliersi i vestiti mentre lui la toccava e osservava.

Il reato era stato scoperto grazie alle confessioni della bambina a una compagna di classe: un dialogo intercettato da un’insegnante, che ha allertato la famiglia, dando il via alle indagini da parte dei Carabinieri della stazione del paese e del reparto specializzato per i casi di violenze su minori.

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