Questa campagna elettorale sta purtroppo veicolando un grave, mistificatorio e irrazionale odio verso i migranti, con una fasulla contrapposizione tra italiani poveri e migranti. Si tratta di depistaggi. Occorre una nota di contesto: nel mondo in cui viviamo 8 persone hanno la stessa ricchezza di 3,5 miliardi di esseri umani. Si potrebbe produrre cibo per tutti ma un miliardo di persone soffre la fame. Questa è la conseguenza diretta di scelte politiche che sempre di più hanno concentrato ricchezza e potere nelle mani di pochi togliendo diritti fondamentali a una grande parte dell’umanità, impoverendola. È questa la causa delle migrazioni: occorre redistribuire la ricchezza e non solo nei paesi più ricchi, ma a livello globale.
Anche in Italia le diseguaglianze aumentano sempre di più: oggi il 20% della popolazione possiede quasi il 70% della ricchezza nazionale. Ma coloro che fomentano paure e razzismo e incitano alla guerra tra poveri, questo non lo dicono. Nel nostro paese la redistribuzione passa per il ripristino della progressività fiscale secondo il dettato costituzionale: tasse più alte sui redditi alti e inferiori su quelli più bassi. E le risorse ci sono, basterebbe ridurre drasticamente le enormi spese militari e combattere seriamente elusione ed evasione fiscale. Sotto il controllo dello Stato, tutto ciò si tradurrebbe in occupazione per tutti, nella possibilità di abitare per tutti, in una migliore sanità, istruzione e welfare. Per i diritti di tutti.
