Di Vittorio e altre coop, la difesa sei soci secondo Paglia e...

Di Vittorio e altre coop, la difesa sei soci secondo Paglia e Torri (LeU)

1164
0
CONDIVIDI

Il deputato Giovanni Paglia e il consigliere regionale Yuri Torri – esponenti di Liberi e Uguali con Paglia candidato nel collegio Reggio Emilia-Parma-Piacenza – hanno incontrato una rappresentanza di alcune cooperative di abitazione in crisi (o già fallite) dell’Emilia Romagna per trovare soluzioni in favore dei soci. Tra queste anche la Di Vittorio di Fidenza, la Caser, in liquidazione da diversi anni ma con gli inquilini a proprietà indivisa ancora a rischio di perdere soldi e abitazioni tra il modenese e il bolognese; la Indacoo di Piacenza.

Nei mesi passati sono finite sotto la lente d’ingrandimento le grosse situazioni di Unieco, Coopsette, Cmr e Orion, ma è bene sapere – sostengono i rappresentanti di LeU – che si sono verificati diversi altri casi del genere o ci sono avvisaglie che possano accadere; dunque il problema è grave e da affrontare.

Insieme a Paglia e Torri anche Franco Montali, socio della Di Vittorio di Fidenza nonché portavoce nazionale del Coordinamento Comitato delle coop in crisi, che ha riassunto la situazione e fatto richieste precise che consentano di risolvere i problemi del passato nonché di cambiare marcia per il futuro.

Lo scopo dell’incontro era quello di discutere delle proposte programmatiche di Liberi e Uguali sul tema in vista delle prossima Legislatura, a partire da un tema che ha scosso gli ultimi anni e cioè la distorsione dello strumento del prestito sociale – utilizzato da tante, troppe cooperative per trasformarsi in banche senza averne i requisiti – che ha portato le centrali cooperative e i manager a inoltrarsi in operazioni finanziarie e investimenti sbagliati in ambiti non propri, che hanno originato una catena di fallimenti, concordati preventivi nonché beffe e danni per diverse migliaia di soci; il confronto con Giovanni Paglia (primo firmatario di una proposta di legge di riforma del prestito sociale) e Yuri Torri (primo firmatario di una risoluzione in merito approvata in Regione) è apparso quindi naturale.

Come riconosciuto dalle parti, la proposta nazionale di Federconsumatori che è stata ripresa a grandi linee dalla proposta di legge Paglia – entrambe fondate sulla richiesta di un riferimento normativo quadro sul prestito sociale, maggiori risorse per il fondo di garanzia a tutela dei soci coinvolti nei crac, richiesta di un’authority terza, esterna e indipendente che vigili – rappresenta un ottimo punto di sintesi, ma occorre anzitutto dargli corpo nonché immaginare la prospettiva.

Istituire un obbligo per le coop che subentrano a quelle fallite sul diritto di prelazione da accordare al socio che vive nelle abitazioni; finanziare il fondo proposto dal Governo con l’ultimo Milleproroghe per aiutare chi non ha risorse sufficienti per riscattare l’abitazione, perché la norma c’è ma i soldi non sono stati messi; affiancare questo fondo con risorse regionali, data la rilevanza territoriale dei casi – avanzano Paglia e Torri – e inoltre: normare le tempistiche per la liquidazione adesso indefinite; indagare e punire gli illeciti e anche la mancata osservanza degli enti locali; istituire un limite di mandato per gli organismi dirigenti delle centrali cooperative e delle cooperative stesse“.

“La priorità va data ai soci e alle ditte che hanno lavorato per le cooperative non alle banche e ai manager – concludono Paglia e Torri – occorre una specie di responsabilità sociale particolare verso i soci prestatori e gli inquilini in difficoltà, che deve vedere in campo la Cooperazione nel suo complesso con una forte azione di concreta solidarietà.

Nessun commetno

Lascia una risposta: