Il progetto per la messa in sicurezza della vasta area di oltre 4 mila ettari di territorio idraulicamente vulnerabile situato nei comprensori dei Comuni di Sorbolo e Mezzani da oggi è una realtà. L’articolato piano relativo a Bocca d’Enza che il Consorzio di Bonifica Parmense ha sottoposto a tutti gli organismi tecnici chiamati a valutarlo ha colpito nel segno raccogliendo il favore della Regione Emilia Romagna e dell’Unità di Missione Governativa #ItaliaSicura.Con un investimento di 5,1 milioni di euro si potrà dare il via all’intervento. Si prevede un impianto di sollevamento con capacità pari a 12 mila litri al secondo
Oggi mettere in sicurezza un territorio così ampio – come richiesto per anni dalle popolazioni della zona – significa realizzare un’opera in grado di migliorare l’impatto delle acque sull’ambiente circostante anche in considerazione degli effetti dei cambiamenti climatici in atto e delle abbondanti quantità di acqua che spesso sopraggiungono improvvisamente sovraccaricando il reticolo con ripercussioni che coinvolgono non solo Sorbolo e Mezzani, ma anche zone di Colorno e di Torrile.
Stamane il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, i vertici della Bonifica, presidente Luigi Spinazzi e direttore generale Fabrizio Useri, il sindaco di Mezzani Romeo Azzali e il sindaco di Sorbolo Nicola Cesari, il segretario dell’Autorità di bacino distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, il senatore Giorgio Pagliari, il consigliere regionale Massimo Iotti – insieme a numerosi amministratori locali, rappresentanti dei Consorzi idraulici privati, associazioni agricole e numerosi cittadini dell’area interessata – si sono riuniti per presentare il progetto del Consorzio di Bonifica.
Progetto che ha già superato tutto l’iter procedurale delle verifiche urbanistiche, ambientali ed archeologiche preventive, l’autorizzazione paesaggistica ambientale e quant’altro riguardante la sicurezza del cantiere. Ora la Regione Emilia Romagna l’ha indicato come progetto prioritario e immediatamente cantierabile. L’impianto attuale infatti, costruito all’inizio del secolo scorso, ha immediata necessità di un adeguato ampliamento per offrire maggiori garanzie alla cittadinanza per scongiurare il rischio di esondazioni a causa di grave piena: in caso di precipitazioni consistenti infatti i rigurgiti di acqua dal Po e dall’Enza impediscono all’attuale struttura di scolare le portate correttamente con rischio tangibile di conseguente allagamento delle aree circostanti su cui insistono abitazioni, opifici industriali, aziende agricole, terre coltivate. La modifica ideata assicurerà lo smaltimento delle acque eccedenti in qualsiasi condizione di criticità.
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“La soddisfazione di dare risposte concrete ai cittadini che giustamente le reclamano in aree a rischio come questa – ha commentato nel suo intervento Stefano Bonaccini – è un’assoluta priorità per la nostra azione sul territorio e giornate come quella di oggi in cui i progetti diventano qualcosa di più rispetto alle idee sono davvero straordinarie. In più, oltre alla sicurezza collettiva, queste opere rappresentano un pre-requisito per fare rete e incrementare tutto ciò che può derivare come valore dall’indotto: economico e turistico”.
Insieme alla soddisfazione degli amministratori il commento di Luigi Spinazzi presidente del Consorzio di Bonifica premia lo sforzo collettivo: “Il nostro ente ha tra le sue mission la sicurezza idraulica del territorio e per quella che è la nostra competenza offriamo collaborazione e capacità progettuale, trovare poi sostegno dagli enti e dalla cittadinanza coinvolta ci appaga notevolmente: ora però il mio obiettivo è completare l’opera”.