I candidati di Liberi e Uguali Livia Ludovico, Alessandro Grossi e Santina Camisani incontreranno i cittadini giovedì 22 febbraio, alle 21 a Mezzano Inferiore, al Circolo Arci La Capanna Verde, in strada Martiri della Libertà 79.
“Alla Embraco ci sono altri 500 lavoratori a un passo dal licenziamento: basta con il jobs act, è una legge capestro, torniamo all’articolo 18”. Lo ribadisce Alessandro Grossi, candidato di Liberi e Uguali alla Camera all’uninominale, che ha sperimentato di persona, alla Froneri cosa significhi perdere il lavoro da un giorno all’altro. “Vogliamo ridare dignità e sicurezza al lavoro, basta coi licenziamenti di massa, basta con condizioni di lavoro che ancora oggi fanno crescere gli incidenti sul lavoro, anche nella nostra provincia”.
Livia Ludovico, che a Mezzani abita ed è consigliera comunale, candidata di LeU alla Camera nel collegio di Fidenza, afferma: “I super ricchi dovrebbero pagare tasse significativamente più alte. Negli Usa lo dice addirittura Bill Gates, in Italia lo dicono Grasso e tutti i candidati di Liberi e Uguali”.
“Sono le tasse a finanziare welfare e sanità, lo dico come medico e come cittadina – prosegue Livia Ludovico – occorre finanziare pienamente il servizio sanitario nazionale, perché 12 milioni di cittadini oggi non accedono alle cure e la mortalità è aumentata del 5%. E occorre valorizzare i dipendenti pubblici: basta con gli attacchi denigratori, basta col lavoro precario, anche in sanità occorre assumere, per dare certezza a lavoratori e malati”.
E’ impegnata sul fronte del lavoro e dei servizi sociali anche Santina Camisani, candidata di Liberi e Uguali al plurinominale della Camera, lavoratrice di un’azienda tessile di Soragna e Rsu: “Basta anche con salari più bassi per le donne, occorre sostenere la genitorialità con misure strutturali, finanziare adeguatamente i servizi per l’infanzia e per gli anziani. Sono le donne per lo più a doversi destreggiare tra famiglia e lavoro, e a loro questo va riconosciuto, anche con l’anticipo dell’età di pensionamento per le madri, e stabilizzando “Opzione donna”. E basta con la legge Fornero, che va rivista in profondità”.