«È l’unica prospettiva per il nostro presente e il nostro futuro. Per questo sostengo Potere al Popolo: il resto è un gioco delle parti trito e consunto». Nella gremita sala della Giovane Italia, diversi anche in piedi, Moni Ovadia è intervenuto per spiegare le ragioni del suo personale appoggio alla formazione politica che corre per le elezioni del prossimo 4 marzo.
L’attore, drammaturgo e scrittore fa tappa a Parma, prima dello spettacolo in programma qualche ora dopo a Fidenza, per portare il suo sostegno ai cinque candidati di Parma, ovvero Andrea Bui, Margherita Becchetti, Stefano Carosino, Emilio Rossi e Nicoletta Ariosi. Un discorso a braccio di oltre un’ora in cui Ovadia non usa mezzi termini e non fa sconti a nessuno: dai moderati che vogliono mantenere lo status quo ai nuovi fascismi.
Tanti applausi per quella che qualcuno ha definito poi una vera e propria lectio magistralis. «Anch’io avevo deciso di non votare – ha sottolineato tra l’altro Moni Ovadia – come ormai faccio da anni: sarei andato al seggio perché è mio diritto, ma non avrei votato perché nessuno mi rappresentava. Poi ho conosciuto Potere al Popolo e mi sono convinto immediatamente che fosse non solo l’unica forza politica in cui riconoscersi, ma un movimento per cui esporsi in prima persona. Finalmente la grande risorsa di energia che sono i centri sociali e i movimenti in Italia ha deciso di uscire da quella chiusura ideologica per cui candidarsi era visto come un tradimento. E così ora possiamo davvero puntare a una reale trasformazione della società».