Non solo più multe e meno fondi per alcuni interventi, ma neppure il promesso “reddito garantito”. Lo schema di bilancio di previsione del Comune di Parma continua non piacere alle opposizioni. A lancioare nuovi strali è il consigliere comunale Pier Paolo Eramo di Parma Protagonista.
“Ieri sera in Commissione bilancio abbiamo individuato alcuni punti problematici del preventivo 2018: oltre ad aver ancora una volta denunciato l’uso esagerato delle multe come fonte di finanziamento (lo ricordiamo: +16% rispetto alla previsione definitiva 2017), abbiamo evidenziato le cifre in diminuzione nei capitoli di spesa – sottolinea Pier Paolo Eramo -. Oltre al capitolo “09 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente”, che diminuisce di quasi 1,8 milioni rispetto al preconsuntivo 2017, ci preoccupa particolarmente il numero “12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” che scende di 1 milione. Significa che è stato speso troppo nel 2017 oppure che i bisogni sono maggiori di quanto il bilancio prevede? Ripensando per esempio al capitolo disabili, viene da propendere per la seconda opzione: il Comune parte perciò con una previsione inferiore alle reali necessità. Temiamo che qui si inseriranno i discorsi sulla cosiddetta “equità”, che chiedono agli utenti dei servizi di pagare il conto“.
“Ultima scoperta di ieri: il famoso “reddito garantito comunale”, tanto sbandierato in campagna elettorale… non c’è più – conclude Eramo -. O meglio: si legge nel Documento di Programmazione, ma poi “non è previsto nel bilancio 2018” (parole dell’assessore Ferretti). A noi era sempre sembrata una proposta fumosa (preferiamo il lavoro garantito comunale, secondo la lezione del prof. Zamagni), ma, come si vede dall’immagine qui sotto, era uno dei “pilastri” del famoso programma di Effetto Parma. Comincia a farsi sentire la differenza tra la campagna elettorale e la realtà delle cose, che consiglierebbe maggiore prudenza nelle affermazioni fatte nelle conferenze stampa e sui social network”.
Bilancio 2018: nessun passo indietro su Sociale e Reddito garantito comunale, investiamo in sicurezza
La campagna elettorale è terminata, come ricorda il consigliere Eramo, ma evidentemente non cessano le strumentalizzazioni populiste della sua parte politica. Perché, parlando di argomenti sensibili come sociale e sicurezza, questo significa elencare dati scorretti a proposito del bilancio 2018 ed omettere di notare come la previsione di investimenti sul Sociale sia in linea con la previsione iniziale del 2017. Le risorse garantite mantenendo servizi e qualità saranno le medesime nonostante la spesa complessiva sia destinata negli anni ad aumentare per le cause che tutti conosciamo: invecchiamento della popolazione, aumento disabilità e patologie. Per questo, come nel precedente esercizio, saremo pronti a finanziare nuovi eventuali bisogni in corso d’anno. Introdurre un principio di equità e ripensare ad una distribuzione dei servizi diventa oggi una scelta coraggiosa, responsabile e necessaria per garantire assistenza a tutti i cittadini.
Così come non faremo nessun passo indietro sul Reddito Garantito Comunale, una promessa che manterremo. Nelle prossime settimane l’amministrazione presenterà un nuovo Regolamento sugli interventi economici comunali che prevede, tra gli altri, l’introduzione del Reddito Garantito Comunale con una duplice connotazione: dare continuità nell’assistenza per persone anziane in condizione di indigenza e introdurre un contributo continuativo, a seguito di un progetto individualizzato e di un patto con il servizio, mirato all’autonomia per le persone escluse dal Reddito di Solidarietà o dal Reddito di Inclusione. In questa fase transitoria, però, è impossibile valutare l’impatto effettivo sul nostro territorio delle misure nazionali e regionali che subiranno modifiche nel 2018. Questa è la differenza tra mantenere impegni con serietà facendo i conti con “la realtà delle cose” e sbandierare interventi spot.
Un’attenzione verso la città che si traduce anche in un aumento degli investimenti sulla sicurezza con l’assunzione di nuovi agenti della Polizia municipale, più telecamere di videosorveglianza e nuove tecnologie per il controllo della mobilità. Tutte azioni indispensabili, richieste dai cittadini, che fanno ipotizzare un possibile incremento delle sanzioni a fronte di controlli più capillari, ma con una finalità diametralmente opposta rispetto a quella ipotizzata dall’opposizione. La metà degli eventuali introiti sarà infatti vincolata in investimenti strutturali come il miglioramento della segnaletica e l’incremento di strumenti per il controllo della velocità. Garantire il presidio sulle strade, monitorare e all’occorrenza sanzionare comportamenti non corretti, sempre più frequenti e principali causa di sinistri, è per noi una priorità, così come per i cittadini.
Da qui al voto sul bilancio del 28 febbraio, confidiamo che l’opposizione avrà più tempo per leggere meglio le cifre, invece di fornire letture superficiali frutto di miopi “no” a prescindere.
Gruppo consiliare Effetto Parma