“Non ho ucciso né la Kelly, né Gabriela”. Alessio Turco per qualche ora ha risposto alle domande del giudice per le udienze preliminari Mattia Fiorentini e del pm Emanuela Podda nel corso dell’udienza preliminare per il duplice omicidio del Natale 2016. Il 21enne – rimasto l’unico imputato dopo il suicidio del padre Samuele, 42 anni, nel luglio scorso – è accusato di aver preso attivamente parte all’uccisione di Luca Manici, 47 anni, noto negli ambienti a luci rosse come la Kelly, e Gabriela Altamirano, 45 anni, ex compagna del 42enne, all’Angelica Vip Club di San Prospero. Un duplice fatto di sangue avvenuto nella notte fra Natale e Santo Stefano 2016 che ha scosso non poco Parma.
Il giovane – che ha scelto il rito abbreviato – rischia comunque l’ergastolo, in quanto il rito alternativo potrebbe evitargli anche solo l’isolamento diurno. Alessio Turco ha però continuato a proclamarsi innocente ed ha ricostruito passo passo quella serata di follia, sottolineando – contrariamente a quanto ritiene la Procura – di non aver mai colpito Luca Manici e di non aver fatto alcun male a Gabriela. Secondo l’accusa, però, sarebbe stato proprio Alessio ad inviare l’sms con il telefono di Manici ormai morto, per attirare nella trappola la donna stordita prima, soffocata dopo e colpita con un coltello nelle parti intime. Inoltre sembrerebbe che il giovane abbia aiutato il padre a finire il trans, ma la difesa sottolinea che non ci sono prove in tal senso.
Soltanto il 9 febbraio prossimo, però, con la prevista sentenza si saprà se Alessio Turco, riproponendo quella che era stata la tesi del padre Samuele, è riuscito o meno a convincere il giudice sulla sua estraneità al duplice omicidio, nonostante sia confermata la presenza in quel momento al casale di San Prospero.