Trasporto pubblico a Parma, la Tep è sola

Trasporto pubblico a Parma, la Tep è sola

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Avevamo tutti grandi aspettative per la riunione della Commissione Società Partecipate convocata nei giorni scorsi, soprattutto speravamo di vedere seduti intorno ad un tavolo gli attori centrali del trasporto pubblico nel nostro territorio: TEP, SMTP, Comune e Provincia di Parma. Avremmo voluto chiedere chiarimenti sulla situazione del settore, non solo sulla gara per l’assegnazione del servizio, ma anche sui primi risultati del 2017 e su alcuni dati del Bilancio TEP 2016,  ma soprattutto sullo stato dei rapporti tra società, soci ed amministratori che negli ultimi anni sono apparsi, anche pubblicamente, pessimi con risvolti dannosi per l’intero settore.

E’ inutile soffermarsi sulle denunce, sui ricorsi, sugli scontri nelle assemblee e nei consigli di amministrazione e sui ritardi nell’approvazione dei bilanci perché sono cristallinamente evidenziati in documenti pubblici.

Ovviamente ci hanno spiazzato le assenze, più o meno motivate degli amministratori di TEP e SMTP (quest’ultimo almeno rappresentato) e della Provincia di Parma, ma è stata una buona occasione per chiarire alcuni passaggi e per confermare una immagine di scollamento tra soggetti che induce preoccupazione profonda. Scollamento tra società (SMTP e TEP), tra soci (Comune e Provincia) ed amministratori che non può che ripercuotersi pesantemente sull’attività aziendale, sui lavoratori e sul servizio reso. Vero che la presenza continuativa di gare, ricorsi, appelli crei una naturale confusione, ma il clima da “separati in casa” che si respira non può trovare giustificazione unicamente in procedure concorrenziali, comunque previste dalla Legge ed ampiamente preventivate.
Un esempio su tutti riguarda uno degli aspetti nodali dell’attività di TEP, gli investimenti.

Nelle settimane scorse, il Presidente Rizzi ha annunciato massicci investimenti in mezzi, ma avremmo voluto chiedergli di specificarne le modalità, i costi, i tempi, le procedure di scelta dei fornitori e anche le ipotesi di destinazione di tali investimenti in caso di soccombenza nella gara. Non è stato possibile chiederlo al Presidente di TEP, e spero ce ne sia a breve occasione, ma anche da parte dei rappresentanti del Comune di Parma è stato sollevato qualche dubbio sulla fattibilità e sulla tempistica di tali investimenti.
D’altronde, la questione emersa con chiarezza e forza inequivocabile è quella relativa all’attuale stato del parco mezzi; i rappresentanti sindacali sono stati espliciti con esempi di episodi sconcertanti che hanno rilevato una situazione gravissima degli autobus oggi in circolazione. Esempi che avrebbero richiesto chiarimenti immediati da parte di TEP, ma che ad oggi non sono arrivati.

Da parte nostra abbiamo chiesto e chiediamo al Comune di Parma di riprendere in mano la situazione, anche nelle more delle decisioni dei tribunali, di far valere il proprio ruolo di socio al 50% nelle sedi appropriate per far si che la TEP torni ad essere un partner  strategico attraverso cui applicare  politiche coraggiose ed innovative sulla mobilità come quelle auspicate dal Sindaco nel discorso di Sant’Ilario, che diversamente non potrebbero che rimanere vuoti annunci promozionali. E rinunci, il Comune, alla tentazione di saccheggiare le casse della Tep, in questo momento delicato, pretendendo dei dividendi per sistemare il proprio bilancio. Non farebbe che generare ulteriore sofferenza e sfiducia nel settore. Si richiedano invece interventi immediati per il miglioramento del servizio e per incentivare l’utilizzo dei mezzi, anche con l’applicazione di politiche di prezzo indirizzate a studenti e famiglie.

Fabrizio Pezzuto
Capogruppo Parma Unita Centristi

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