Parma ha celebrato il proprio patrono, Sant’Ilario, e all’Auditorium Paganini si è svolta la cerimonia solenne di consegna del Premio a chi si è distinto nel dare lustro alla città in questi anni. La medaglia d’oro è stata conferita all’imprenditore Alberto Bormioli, mentre i sette attestati di civica benemerenza sono andati a Snupi Onlus, Asd San Leo 1946, a Gianni e Vittorio Ferrarini, al Teatro delle Briciole, al professor Paolo Colombo, alla Famiglia Romani e a Svoltare onlus.
L’ingegner Alberto Bormioli, presidente della Bormioli Luigi Spa, ha dedicato al medaglia d’oro al padre, Luigi Bormili, ed a tutte le persone che hanno lavorato con impegno e nell’interesse dell’azienda, a chi ha contribuito ad affrontare le sfide del futuro con coraggio ed anche con un pizzico di “fantasia e creatività”.
Giulio Orsini, presidente di Snupi Onlus, ha ritirato il riconoscimento, sottolineando come esso “investa l’associazione Snupi di responsabilità. Dedico questo riconoscimento a tutti i volontari che operano per Snupi Onlus ai medici dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva, diretta dal Professor Gian Luigi de’ Angelis ed ai collaboratori che con il loro impegno permettono all’Associazione di guardare con fiducia alle prossime sfide”.
Germano Villazzi, presidente dell’Asd San Leo 1946, ha accolto con entusiasmo il prestigioso riconoscimento che premia l’impegno di tante persone che hanno dedicato tempo e risorse a favore dell’associazione: “Dedico il premio a tutti i giovani che sono cresciuti e si sono formati grazie all’attività dell’associazione sportiva, ai volontari, tecnici e dirigenti che nel tempo hanno dato il loro contributo ed anche allo storico quartiere San Lenardo dove la società è nata e cresciuta” .
Vittorio Ferrarini ha ritirato il riconoscimento conferito, alla memoria, anche al fratello Gianni. “Questo riconoscimento è per me motivo di grande soddisfazione – ha detto Vittorio Ferrarini – ed è un modo per ricordare mio fratello Gianni. Siamo stati sempre molto uniti nella vita con lui ho condiviso un percorso imprenditoriale e personale: mio fratello si è impegnato nello sport, io nell’arte”.
Margherita Marenzoni, moglie di Ugo Romani, recentemente scomparso, Fabio e Silvano Romani hanno ritirato il riconoscimento alla Famiglia Romani. “Questo riconoscimento – hanno detto all’unisono – va a Ugo Romani, alla sua voglia di vivere che si è concretizzata nell’attività di ristorazione e che è sempre stata legata all’attenzione per gli altri, per i meno fortunati. Il suo è stato prima di tutto un esempio per noi, un esempio che intendiamo perseguire”.
Alessandra Belledi del Teatro delle Briciole, assieme a Flavia Armenzoni e Beatrice Baruffini hanno ritirato il riconoscimento ed hanno rimarcato l’impegno ed il valore di un’istituzione culturale della città, il Teatro delle Briciole, la sua storia lunga più di 40 anni che è stata segnata dal desiderio di infondere nei giovani la voglia di Teatro. “Il riconoscimento – hanno detto – ci porta a guardare verso il nostro passato, al nostro presente, senza dimenticare le sfide che ci aspettano per il futuro attraverso l’impegno costante verso la città ed il pubblico”.
Il professor Paolo Colombo ha parlato del premio come di un riconoscimento “inaspettato che accolgo come un abbraccio della città e come segno di accoglienza e di considerazione, per me che sono originario di Pavia, anche se sono a Parma da tanti anni, proprio per il mio impegno accademico”.
Simone Strozzi, presidente di Svoltare onlus, ha parlato di “riconoscimento inaspettato che ci aiuta a fare memoria della nostra storia, per ricordarci da dove veniamo, chi siamo ed i nostri impegni per il futuro. Il riconoscimento è motivo di riflessione per l’Associazione, uno spartiacque tra quanto abbiamo fatto fino ad oggi ed i nostri progetti futuri”.
La cerimonia è stata aperta dal presidente del consiglio comunale, Alessandro Tassi Carboni, che ha ricordato la leggenda del Santo Patrono, Sant’Ilario, a cui un calzolaio donò un paio di scarpe, vedendolo scalzo e in inverno. Il giorno dopo il calzolaio ne trovò un paio d’oro al loro posto in negozio. Da qui è nata la tradizione del dolce di Sant’Ilario: la famosa scarpetta. E’ seguito, come tradizione, l’intervento di Enrico Maletti che ha letto la poesia in vernacolo di Bruno Pedraneschi, “Il ritorno di Sant’Ilario”. La cerimonia è stata contraddistinta dell’esecuzione dell’Inno Nazionale e del “Va pensiero” a cura dal Coro delle Voci Bianche della Corale Giuseppe Verdi, diretto dalla Maestra Beniamina Carretta.
Il sindaco, Federico Pizzarotti, nell’atteso discorso di Sant’Ilario, ha parlato di una nuova stagione della vita e della politica di Parma una “città in marcia che non intende fermarsi”, ed ha citato Churchill, facendo riferimento all’importanza della “tradizione in rapporto all’innovazione”. “Sì dà inizio – ha detto – al secondo tempo di una sfida aperta cinque anni fa”. Il primo cittadino ha parlato di una città che si guarda allo specchio e vede riflesse le proprie fragilità e le proprie potenzialità. Il futuro della città è stato minato da “debito pubblico, divario strutturale e arretratezza tecnologica delle scuole, cementificazione selvaggia, crisi del Teatro Regio, lenta dispersione del prestigio di Parma in Italia ed in Europa ed isolamento politico ed istituzionale della città. Affrontandoli la città ha vinto una prova difficile”. Per il primo cittadino è stata imboccata la strada giusta ed è necessario guardare avanti con determinazione e impegno. Parma si è candidata a Capitale Italiana della Cultura 2020 con 32 idee ambiziose che segnano le sfide in campo artistico, culturale, della letteratura, musica, storia e che troveranno vita in vari edifici della città.
Turismo e promozione internazionale rappresentano altri due ambiti strategici in cui il Comune di Parma intende impegnarsi a fondo, valorizzando le tradizioni della città ducale: a fine dicembre è stata presentata alla città la Fondazione Unesco. Non sono mancati riferimenti all’innovazione applicata anche ai servizi del Comune per una città sostenibile, attrattiva, dinamica e inclusiva. La rigenerazione urbana e la riforma dei servizi e della qualità della vita della città sono due ambiti chiave su cui puntare per futuro di Parma e farne una città smart. In questo senso vanno le novità legate alla mobilità. “Le tre sfide che ci attendono – ha rimarcato il primo cittadino – sono: essere competitivi all’estro, competitivi all’interno e garantire il miglioramento della qualità della vita e dei servizi”. Non è mancato un rifermento al ruolo della politica per tornare a parlare delle persone come cittadini. Solo dal buone esempio di ciascuno, ha concluso il primo cittadino, è possibile promuovere civiltà e benessere. “Ogni passo – ha concluso Pizzarotti – sarà sempre un passo oltre”.
MEDAGLIA D’ORO E CIVICHE BENEMERENZE: LE MOTIVAZIONI
MEDAGLIA D’ORO: ALBERTO BORMIOLI
L’ingegner Alberto Bormioli è Presidente dal 1994 della Bormioli Luigi Spa, società fondata dal padre nel 1946. Durante il periodo della sua Presidenza il Gruppo Bormioli Luigi è cresciuto di oltre sei volte, incrementando il fatturato da 70 a 460 milioni di euro circa. Oggi il Gruppo é leader mondiale nel mercato del vetro per profumeria e quarto produttore mondiale nel mercato del vetro per la casa, avvalendosi di 7 filiali commerciali e di impianti allocati in 7 stabilimenti (di cui uno in Spagna ed uno in Francia), che occupano 2.300 persone e producono oltre mezzo miliardo di pezzi all’anno. Secondo una filosofia ampiamente collaudata e vincente, il business dell’azienda si fonda su una strategia autonoma, libera da condizionamenti, nonché sulla prolificità di una innovazione globale, culturale, tecnologica, radicata sul territorio locale ed in terzo luogo sull’entusiasmo propulsivo delle risorse umane impiegate.
Motivazione – La Medaglia d’Oro del Premio Sant’Ilario 2018 viene conferita all’ingegnere Alberto Bormioli per aver contribuito alla crescita ed allo sviluppo industriale italiano secondo i principi di un’imprenditoria che si è evoluta nel solco della tradizione. Il coraggio dell’innovazione, l’autonomia delle scelte ed il legame con le proprie origini alimentano quotidianamente lo straordinario entusiasmo dell’intero Gruppo quale propulsore per le future sfide.
ATTESTATI DI CIVICA BENEMERENZA
SNUPI ONLUS
SNUPI (Sostegno Nuove Patologie Intestinali) è una associazione di volontariato, riconosciuta come onlus dal 17.07.2006, anche se già presente a Parma dal 2001. L’Associazione è nata spontaneamente per espressa volontà dei genitori di pazienti, per lo più in età pediatrica, affetti da patologie intestinali croniche e seguiti dal Prof. Gian Luigi de’Angelis presso l’Unità Operativa Semplice di Gastroenterologia della Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma, già da anni Centro di eccellenza a livello nazionale sia in termini assistenziali che di ricerca. Al reparto afferivano per lo più pazienti affetti da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, poliposi geneticamente determinate, alterazioni congenite intestinali, tutte patologie potenzialmente invalidanti e con delicati risvolti assistenziali e sociali.
L’attività di questa Unità è cresciuta esponenzialmente negli anni, rivolgendosi a pazienti di ogni età; dal maggio 2009, la struttura è diventata Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva, diretta sempre da Gian Luigi de’ Angelis. Contestualmente si è ampliato ed è cresciuto l’impegno di SNUPI, che attualmente promuove, come da statuto, il sostegno umano e materiale ai pazienti ed alle famiglie, specie se non residenti a Parma o provenienti da nazioni estere. Istituisce borse di studio per giovani medici che intendono impegnarsi nel campo della Gastroenterologia e dell’Endoscopia Digestiva sia pediatrica che dell’adulto, mettendo a disposizione contributi per master o stage in strutture di riconosciuto prestigio scientifico. Sono una ventina i medici specializzandi, sia in pediatria con indirizzo gastroenterologico sia in gastroenterologia, che hanno potuto effettuare soggiorni di durata minima di 12 mesi in strutture estere a partire dal 2001. SNUPI inoltre contribuisce all’acquisto di strumenti di ultimissima generazione indispensabili per l’aggiornamento tecnologico in tempo reale dell’Unità operativa di riferimento. A tale scopo si impegna nell’organizzazione di eventi pubblici volti alla sensibilizzazione delle problematiche relative alle nuove patologie intestinali e al reperimento di fondi. Grazie all’impegno professionale ed umano dei medici, del personale sanitario, dei volontari dell’associazione e alla generosità di tantissimi benefattori, SNUPI ha conseguito risultati significativi per i tanti pazienti che hanno necessità di esser curati presso l’Ospedale Maggiore di Parma e per i giovani medici che in esso si sono o si stanno formando.
Motivazione – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito a Snupi – Sostegno Nuove Patologie Intestinali – per l’opera di sostegno accogliente e determinante a favore di pazienti affetti da queste patologie e dei loro familiari, attraverso una progettualità sensibile agli stimoli, alle indicazioni sociali, ed istituzionali di chi opera in tale ambito, sempre contrassegnata dall’insostituibile fattore umano.
A.S.D. SAN LEO 1946
L’A.S.D. San Leo è protagonista a Parma dal 1946, ha festeggiato i 70 anni di attività nel 2016 e rappresenta da sempre una realtà importante sul territorio sia da un punto di vista sportivo, che formativo. Il sodalizio sportivo nacque da un’idea di Don Ferdinando Azzali, vicario parrocchiale di San Leonardo proprio per avvicinare i ragazzi allo sport. La guerra posticipò di qualche anno la realizzazione di quel sogno a cui contribuirono Egisto Corradi e Luciano Porcari che nel 1946 costituirono il primo gruppo di ragazzi del quartiere che partecipò ad un torneo. Di tempo da allora ne è trascorso, ma il San Leo non ha mai perso di vista la propria missione: quella di essere un punto di riferimento per i giovani di un quartiere, il San Leonardo, segnato da uno sviluppo industriale ed urbanistico tumultuoso nella seconda metà del Novecento.
Nel 1950 l’Unione Sportiva San Leo, in onore della Sampdoria, unica squadra con un “assistente spirituale”, prese i colori sociali blu cerchiati. Italo Maccarelli viene ricordato come il primo grande allenatore della storia della San Leo. E lo fu per poco meno di 10 anni: dal 1954 al 1963, vincendo diversi titoli provinciali e regionali e facendo della San Leo uno dei più floridi vivai calcistici della città. A metà degli anni Sessanta la squadra lasciò il campo storico “Baratta” e cambiò sede degli allenamenti fino ad approdare, nel 1982, all’attuale collocazione, quella definitiva, nel campo comunale di via Guastalla, sede della società.
La storia dell’A.S.D. San Leo è stata contrassegnata nel 1970 dal riconoscimento “Angiol d’or” come migliore e più numerosa società di Parma; dopo la fusione con il Cortile San Martino nel 1994 arrivò la promozione in Seconda Categoria, nel 2000. Tra gli importanti risultati raggiunti, nella stagione 1973/1974 la squadra Allievi della San Leo ha partecipato alle fasi nazionali del campionato Allievi Csi, vincendole, dopo aver fatto altrettanto nel girone emiliano.
L’A.S.D. San Leo si conferma oggi una realtà che coinvolge centinai di ragazzi con la Scuola di Calcio, Esordienti, Allievi, Juniores e Prima Squadra. Punto di riferimento nel quartiere San Leonardo, svolge la propria attività grazie al personale tecnico, accompagnatori e dirigenti che si dedicano quotidianamente alla formazione dei giovani sportivi e si avvale di diversi volontari. Le squadre coinvolgono circa 280 giovani, il personale tecnico e dirigenti sono circa 90.
GIANNI E VITTORIO FERRARINI
Vittorio Ferrarini si è diplomato Maestro d’Arte all’Istituto d’Arte Paolo Toschi di Parma. Ha iniziato a dipingere dall’età di 23 anni, e, in seguito, per motivi di lavoro, ha vissuto molti anni all’estero. Ha ripreso a dipingere nel 2004 e nel 2005 ha tenuto la sua prima personale. Ha tenuto diverse mostre sia in Italia che all’estero ed ha esposto in luoghi e cornici prestigiose. Nell’agosto del 2013 ha vinto il primo premio al “Concorso di Arti Visive Goliardo Padova” promosso dal comune di Tizzano (Parma). All’estero ha esposto a Praga all’Istituto Italiano di Cultura, (2008, 2010 e 2015) al Castello di Bratislava sede del Parlamento Slovacco (2009), all’Istituto Italiano di Cultura a Vienna (2009), in Francia a Parigi al Carouselle du Louvre, (2009) ed al Centro Culturale Christiane Peugeot (2009). Ha partecipato alla Biennale d’Arte Internazionale di Malta, (2009 e 2011) conseguendo nel 2009 lo “Special Distinction Award”. Ben 115 delle sue opere, la maggior parte di grandi dimensioni e sotto forma di donazione, sono entrate a far parte del patrimonio artistico di Associazioni Culturali, Aziende private ed Enti pubblici, quali l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma con ben 52 quadri, varie AUSL, Casa di Cura Città di Parma, Hospice Piccole Figlie, Hospital Val Parma, Poliambulatori Dalla Rosa Prati, Casa della Salute, Avis, Progetto Itaca, Anffas, varie Case Protette di Parma e Provincia ed Aziende come Paolo Barilla Spa, Dallara Costruzione auto da competizione, Camera di Commercio di Parma, Cariparma Crédit Agricole, Banca di Piacenza, Comune di Parma, ENIT di Vienna, Federazione Italiana Rugby di Roma, Ambasciata Italiana di Praga, Istituto Italiano di Cultura di Praga e molti altri ancora.
Gianni Ferrarini è scomparso, a 71 anni, nel luglio del 2017. La sua dipartita ha segnato un grave lutto per il mondo imprenditoriale e il baseball di Parma. Giannni Ferrarini è stato il fondatore della Farma ascensori e presidente del Crocetta Baseball, passione di una vita. Per decenni è stato una figura di rilievo nel mondo imprenditoriale e sportivo parmigiano. Nel 1968 ha fondato, assieme al fratello Vittorio, la Farma Ascensori di cui è stato presidente, oltre a ricoprire le massime cariche nella Federazione di settore in Italia ed in Europa. Il suo è stato un impegno costante sia in campo imprenditoriale che sportivo. Nello sport locale, Gianni Ferrarini è stato l’anima del Crocetta Baseball, società consolidata e punto di riferimento del “batti e corri” a Parma. Gianni Ferrarini, quando prese in mano le sorti del Crocetta Baseball, mantenne la promessa di riportare la squadra nella massima serie in pochi anni. In 30 anni di impegno si è adoperato per promuovere le potenzialità di questo sport nella formazione giovanile e sono stati ben 10 gli scudetti Giovanili conquistati dal Crocetta con lui. E’ stato attivissimo nel Panathlon, passione che ha condiviso con il fratello Vittorio che ha ricoperto la carica di presidente dal 2003 al 2007. Con il fratello Vittorio ha, inoltre, dato avvio all’azienda Ferrarini Porte Blindate, fondata nel 1978.
Motivazione – L’attesto di Civica Benemerenza viene conferito ai Fratelli Gianni e Vittorio Ferrarini come interpreti della parmigianità intesa come altruismo e slancio verso il prossimo, concorrendo alla crescita di una comunità coesa e solidale attraverso l’intraprendenza creativa applicata all’arte, all’imprenditoria ed allo sport.
TEATRO DELLE BRICIOLE
Il Teatro delle Briciole vanta una storia quarantennale che ha trasformato radicalmente l’immagine, il vocabolario e il concetto stesso di teatro per l’infanzia. Fondato nel 1976, primo in Italia a dar vita a un Centro Stabile di Produzione, Programmazione e Ricerca Teatro Ragazzi e Giovani, il Teatro delle Briciole ha rinnovato negli anni la propria identità affermandosi come un moderno centro di produzione teatrale radicato a Parma e nel territorio, ma proiettato fortemente anche fuori dai confini locali. Dal 1987 il Teatro delle Briciole ha trovato sede stabile nel Teatro al Parco (di cui si è festeggiato nel 2017 il trentesimo anniversario), al centro del quartiere Oltretorrente, nella splendida cornice del Parco Ducale, regalando alla città di Parma una ricchissima offerta e uno spazio aperto alla domanda di produzione e fruizione culturale della città e del territorio. Un teatro in ascolto dei sommovimenti e delle trasformazioni sociali, che negli anni si è fatto sempre più curioso di tutte le espressioni artistiche, di tutte le arti come danza, poesia, cinema, arte: è in questo contesto pluridisciplinare che nasce la collaborazione con Solares Fondazione Culturale, che ha dato origine a progetti di respiro internazionale e che nel 2007 è sfociata nell’unione tra le due realtà, con la nascita di Solares Fondazione delle Arti.Nel 2015 il Teatro delle Briciole è stato riconosciuto dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo come Centro di produzione: sono centinaia gli spettacoli realizzati a Parma che girano in Italia e all’estero, in un sistema di collaborazioni artistiche e organizzative con diversi Paesi, dalla Francia al Portogallo, dal Canada alla Russia. La relazione con la città si esprime attraverso la realizzazione di iniziative strutturate e continuative nello spazio storico del Teatro al Parco: la rassegna “Un posto per i ragazzi” è un marchio storico che da decenni ha fatto scoprire il teatro a generazioni di giovani studenti. Profondamente radicate nel territorio sono anche le rassegne “Weekend al Parco”, di grande richiamo per le famiglie che trovano qui la possibilità di vivere insieme l’emozione e la scoperta dell’arte della scena, e “Serata al Parco”, stagione di teatro contemporaneo dedicata al carattere “sociale” delle performance, ponendo sempre più in connessione l’attore e lo spettatore. L’intensa attività del Teatro delle Briciole si sviluppa anche nella organizzazione di cicli di incontri aperti al pubblico con gli artisti, in progetti dedicati alle opere di giovani talenti, ma anche negli spettacoli, incontri inediti, esplorazioni urbane per adulti e bambini che compongono l’“Insolito Festival”, che dal 2014 si svolge ogni estate, e infine attraverso l’ideazione di progetti speciali come “S-chiusi”, itinerario con cui il Teatro delle Briciole ha riportato la vita negli spazi abbandonati dalle attività commerciali del centro storico.
Motivazione – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito al Teatro delle Briciole per aver saputo costruire una propria forte identità culturale, impegnandosi, con sempre rinnovata energia e passione, nel raggiungere e coinvolgere gli spettatori di ogni età verso l’arte teatrale mediante la sperimentazione e la frequentazione di tutte le arti della scena, riuscendo in ogni stagione ad accendere negli spettatori il reincanto del mondo attraverso la magia del teatro.
PAOLO COLOMBO
Paolo Colombo, professore emerito dell’Università di Parma, docente e ricercatore in Biofarmaceutica e Tecnologia Farmaceutica, si è laureato in Farmacia a Pavia nel 1968 e lì ha iniziato la sua carriera accademica, con studi di fisica della compressione focalizzati soprattutto sulle forme solide di somministrazione dei farmaci.
Nel 1983 è diventato professore associato e nel 1986 professore straordinario all’Università di Parma, dove è rimasto sino alla data del pensionamento e dove è stato tra l’altro delegato del Rettore, fondatore del Consorzio interuniversitario di tecnologie farmaceutiche innovative TEFARCO Innova, Direttore del Dipartimento di Farmacia e Preside della Facoltà di Farmacia.
Le sue attività di ricerca si sono concentrate principalmente sulla tecnologia farmaceutica, con indirizzi come “Drug delivery”, ionoforesi, somministrazione nasale e polmonare dei farmaci, micro e nanoparticelle farmaceutiche: tutti ambiti nei quali il gruppo del Prof Colombo ha contribuito allo sviluppo di tecnologie innovative.
Paolo Colombo ha pubblicato più di 260 lavori scientifici e depositato 42 brevetti su prodotti farmaceutici, molti dei quali sono diventati prodotti registrati in diversi Paesi. Uno di questi brevetti, di titolarità dell’Università di Parma, ha recentemente consentito di fondare con alcuni suoi studenti la “start up” PlumeStars srl, che ha ottenuto da EMA (European Medicines Agency) e FDA (Food and Drug Administration) la designazione orfana di due medicinali per il trattamento delle infezioni in fibrosi cistica e per la prevenzione delle recidive da mesotelioma pleurico.
Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Tra questi Colorcon Award 1991, AAPS Fellow 1996, Premio Maurice-Marie Janot per le Scienze Farmaceutiche 2004, Premio CRS Reiner Hofman 2007, CRS Founders Award 2014 e IPEC Ralph Shangraw Award 2014.
Nel 2010 l’Università di Atene gli ha conferito il Dottorato Honoris Causa in Farmacia. Nel 2015 l’Università di Salerno gli ha consegnato il sigillo dell’Ateneo come Premio alla Carriera
FAMIGLIA ROMANI
Romani, un cognome che nel campo della ristorazione è diventato nel tempo un simbolo indiscusso di tradizione culinaria e di buona cucina parmigiana ma che è anche sinonimo di solidarietà e di attenzione verso il prossimo. Una vita tra cibo, fornelli e famiglia, quella di Silvano e Ugo Romani, portata avanti dal figlio Fabio. Ugo, appena diciottenne, nel 1965 inizia la sua avventura nel campo della gastronomia: insieme alla mamma Bruna, al papà Severino apre una bottega di alimentari a San Lazzaro, la storica “Rocca San Lazzaro”. Il fratello minore, Silvano, cresce respirando la passione di Ugo per il lavoro e, una volta adulto, lo affianca, imparando il mestiere.
Silvano ha trasformato negli anni la sua bottega di alimentari in una vera e propria gastronomia, dando, poi, vita ad una catena di rivendite di prodotti tipici alimentari ducali, pensati non solo per chi vuole fare la spesa, ma anche per coloro che vogliono sostare per un veloce pasto o una degustazione di vini e salumi. Ugo, nel frattempo, aprì una macelleria che gli permise di apprendere le tecniche della macellazione e sviluppare una costante ricerca sulla qualità delle materie prime.
Nel novembre del 1991, Ugo Romani ha fondato il ristorante di Vicomero, con la moglie Margherita. Realizza, così, un sogno e apre, dopo aver ristrutturato il vecchio casale di famiglia, il ristorante Romani con l’intento di creare una trattoria accogliente in cui offrire la tradizione della grande cucina di Parma. Dopo pochi anni i posti a sedere non sono più sufficienti. Ugo amplia il locale passando dai 50 ai 230 posti e chiama il figlio Fabio a dargli man forte in cucina. Il ristorante diventa un punto di riferimento per i parmigiani; nel 2015 con Decreto del Presidente della Repubblica, Ugo Romani viene nominato Commendatore della Repubblica Italiana. Romani ha dedicato la propria vita alla ristorazione di qualità, lanciando anche l’idea del Consorzio Parma Quality Restaurants che ora è una realtà affermata e condivide questa passione con il figlio Fabio. Per quindici anni, Ugo Romani è stato presidente della Ccepp (Cooperativa Commissionario Esercizi Pubblici Pasticceri) e fino a due anni fa della FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Regionale.
Ha dedicato il proprio tempo libero agli altri, soprattutto ai meno fortunati, ed ha portato avanti, in prima persona, numerose iniziative a scopo benefico. E’ stato consigliere e presidente del Circolo ARCI Aquila e tra i fondatori del Circolo Aquila Longhi. Ha ricoperto per due mandati l’incarico di presidente del Lions Club Colorno “La Reggia” di cui fu uno dei fondatori. In questi anni ha ricevuto anche due titoli Melvin Jones per aver supportato azioni di sostegno a persone in situazione di fragilità. Dal giugno scorso ha ricoperto anche la carica di presidente dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia di Parma.
Motivazione – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito alla Famiglia Romani per l’apporto determinante dato a favore della cultura del cibo inteso come strumento di condivisione e solidarietà. La generosità della famiglia Romani si è concretizzata nell’aiuto al prossimoe per i più deboli, come strumento di crescita e di valorizzazione di soggetti fragili e con disagio per promuoverne lo sviluppo e la crescita, in collaborazione con diverse istituzioni locali.
SVOLTARE ONLUS
“Svoltare onlus”, nata nel 2015, offre un modello di solidarietà innovativo e dalla qualità certificata ISO 9001, per fornire una risposta concreta alle condizioni di disagio generate dai continui mutamenti evolutivi della società.
Problemi fisici, psichici, economici, sociali, familiari, di tossicodipendenza, di alcolismo o di status, come essere profughi, immigrati non abbienti o senzatetto, non sono visti come diversità da discriminare, ma opportunità di cambiamento per una “Svolta di vita”.
La promozione della “cultura dell’accoglienza” avviene attraverso un’esperienza evolutiva unica nel suo genere che ha come fine prioritario, secondo le istanze perseguite dall’Associazione, quello di influire positivamente sulla qualità della vita delle persone svantaggiate, attraverso un progetto d’accoglienza in grado di integrare gli aspetti materiali di base ad una molteplicità di servizi interdisciplinari e con percorsi d’inclusione sociale che consentano ad ogni accolto di ritrovare un’autonomia individuale.
Tutto questo attraverso progetti di sensibilizzazione della società verso i problemi e le sofferenze dei poveri e degli emarginati; studi e ricerche con particolare attenzione ai problemi della emarginazione e povertà; corsi di formazione per volontari di concerto con altre associazioni, enti ed istituzioni del territorio e lo svolgimento di attività legate alla propria missione istituzionale.
L’associazione si avvale dell’apporto di aderenti e volontari che concorrono alla realizzazione di progetti, percorsi ed attività volte a promuovere l’inclusione e la crescita della persona.
Oltre 600 persone fra vittime di tratta e di sfruttamento lavorativo, nuclei familiari e adulti in difficoltà abitativa e socio-economica con problemi relazionali, persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, richiedenti asilo (uomini, donne, minori stranieri non accompagnati e nuclei familiari), sono accolte dall’Associazione in strutture situate nei comuni di Parma, Fontanellato, San Secondo Parmense, Fontevivo, Langhirano e Felino.
Motivazioni – L’attestato di Civica Benemerenza viene conferito a Svoltare Onlus per aver interpretato in modo sensibile e coinvolgente le esigenze di una società in continua mutazione, accompagnando le persone nel creare o ricreare le condizioni essenziali per consentire loro una svolta di vita.
Perché non si premia l’Oncologia dell’Ospedale?
Anche quest’anno si è rinnovata la tradizionale assegnazione del premio S.Ilario ad associazioni e personalità della nostra città che si sono distinte in vari campi; premio popolare anche perché il regolamento prevede la partecipazione della cittadinanza che segnala e la condivisione all’interno della capigruppo che vaglia le candidature.
Per questo mi congratulo vivamente con chi è stato insignito di tale onorificenza, che rappresenta una grande soddisfazione e ripaga moralmente dell’impegno che viene generosamente profuso al di la del dovuto.
Immagino che, oltre alle segnalazioni dei cittadini ed ai pareri della capigruppo, il sindaco (che ha poi l’ultima parola inmerito), si sia sempre fatto carico di conoscere personalmente e di toccare con mano le realtà che gli sono parse più meritevoli; compito neppure tanto impegnativo, anzi piacevole, se si è appassionati di teatro, estimatori della grande cucina del territorio, amanti dello sport e dell’arte.
Diverso il discorso se si parla di malattia, sofferenza, dolore.
Da questo punto, da addetto ai lavori e da aspirante politico, rifletto e mi pongo una domanda: quale motivazione può aver impedito che si prendesse mai in considerazione per il premio Sant’Ilario il reparto di Oncologia del nostro ospedale, dopo che per ben tre anni consecutivi è stata presentata la candidatura, sostenuta da sostanziose segnalazioni di cittadini e pazienti? Conosce bene, il nostro sindaco, questa realtà? Ha mai visitato il nostro reparto o sa qualcosa del nostro lavoro e dei pazienti oncologici che seguiamo?
Se così non fosse, lo invito calorosamente: ci venga a trovare, per rendersi conto personalmente dell’attività che qui si svolge.
Poi la potrà apprezzare o meno: noi l’aspettiamo.
Penso che sarebbe importantissimo creare occasioni sia per valorizzare una struttura nell’ambito della salute, della diagnosi e cura a Parma, sia per sensibilizzare la cittadinanza, anche in vista del nuovo polo oncologico.
Marco Alfredo Arcidiacono
Candidato consigliere comunale lista Pd
alle amministrative 2017