Dal 1983 al 2003 è stato l’abate del Monastero di San Giovanni Evangelista a Parma, dove non è mai stato dimenticato e alla città ducale è rimasto comunque legato da grande affetto. Parma piange oggi dom Cipriano Carini, frate benedettino, scomparso all’età di 81 anni nella sua nuova sede: il monastero di San Pietro ad Assisi. Nella città del Poverello Carini era arrivato nel gennaio 2007 per guidare la comunità monastica benedettina.
Nato a Piacenza, dom Cipriano Carini ha studiato filosofia a Roma al Sant’Anselmo e teologia a Padova al monastero di Praglia; ha poi maturato la sua esperienza a Parma ricoprendo dal 1983 al 2003 l’incarico di abate del monastero di San Giovanni Evangelista. Dal 1955 ha guidato con grande impegno e trasporto la commissione italiana del Dim (Dialogo interreligioso monastico), istituzione sorta per favorire il dialogo tra monaci di ogni fede.
L’abate Carini balzò agli onori della cronaca nazionale nel 2003 quando accolse a Torrechiara sei novizie indiane dell’ordine delle Brigidine, fuggite dalla storica Abbazia benedettina di Farfa, vicino Rieti, stanche delle vessazioni della madre superiore che denunciarono alla magistratura. Un atto di carità verso le giovani religiose che gli costò la rimozione dal suo incarico.
A Parma frate Cipriano Carini è anche ricordato per il fortissimo impulso dato al Forum interreligioso per favorire il dialogo con tutte le confessioni in una città che stava già mutando. Tanti anche i libri dati alle stampe dal frate benedettino originario di Piacenza, tra i quali quelli dedicati a Santa Francesca Romana e a San Benedetto.