Un parmigiano di 38 anni – F.C., residenza fittizia in Austria – è stato arrestato al ceck-in dell’aeroporto Marconi di Bologna dalla Guardia di Finanza di Modena con l’accusa di essere a capo di un’organizzazione che acquisiva aziende emiliane in difficoltà finanziarie per ottenere finanziamenti dalle banche con i quali si concedeva una vita all’insegna del lusso. Tanto che al momento dell’arresto il 38enne era diretto negli Emirati Arabi per una vacanza. Con l’arresto del 38enne si conclude l’operazione “Last Ring” seguita al filone principale denominato “Barqueiro” e a “Last Drik” dell’estate scorsa.
A carico del parmigiano c’era già un ordine di cattura emesso dal Gip del tribunale di Modena su richiesta del procuratore Lucia Musti e del sostituto Marco Imperato, al termine di 2 anni di indagini partite da un normale accertamento su quello che sembrava un semplice fallimento di una società di Carpi. Da quel momento sono state emesse misure cautelari personali per 19 persone, in 48 sono finiti nel registro degli indagati, 67 le perquisizioni locali (in italia e all’estero). Accertate dai finanzieri distrazioni patrimoniali dalle aziende in dissesto per circa 35 milioni di euro, danno all’erario per imposte non versate per 30 milioni di euro, 80.280 ore di conversazioni telefoniche captate e oltre 2.500 ore di intercettazioni telematiche.
L’operazione “Barqueiro” coinvolgeva un consulente finanziario – M.P., 56 anni di Parma ma formalmente residente in Portogallo – che aiutava i clienti a prelevare gli utili in cassa e a trasferire le aziende in crisi all’estero, evitando così le conseguenze penali del fallimento e la perdita degli attivi che sarebbero altrimenti finiti nel fondo destinato a soddisfare i creditori. Il denaro recuperato dalle aziende decotte falsamente delocalizzate all’estero, tornava poi in contanti in mano agli imprenditori attraverso diverse operazioni bancarie anche estero su estero.
Grazie alla collaborazione dei Paesi esteri nei quali l’organizzazione operava, nel maggio 2016 con l’operazione “Barqueiro” sono scattati i primi sei arresti, tra i quali lo stesso consulente parmigiano, e il sequestro di beni per 11 milioni di euro. Fermato M.P., il 56enne di Parma, la Finanza ha spostato l’attenzione su L.P., 55 anni, di Reggio Emilia, anche lui con una falsa residenza in Portogallo, ritenuto a capo di un’organizzazione del tutto simile. Le Fiamme gialle modenesi hanno puntato la lente d’ingrandimento su due società passate di mano, ma oberate di debiti per almeno 95 milioni. Anche L.P. è dedito alla bella vita e questo non sfugge agli investigatori, quindi nel luglio 2017 scatta l’operazione “Last Drink” con 4 arresti e 8 indagati con accuse a vario titolo di bancarotta fraudolenta, riciclaggio internazionale e reati tributari.
L’operazione però non può dirsi conclusa perché manca ancora colui che ha i fondi per l’acquisizione delle aziende da ripulire e mandare in fallimento. Dall’esame approfondito di documenti e conti correnti, si arriva quindi ad F.C., 38 anni, di Parma. Proprio lui sarebbe l’ideatore delle manovre dell’organizzazione e a lui arrivavano benefit di gran lusso da parte delle aziende interessate alle operazioni truffaldine. Nella sua disponibilità – in maniera ingiustificata secondo gli inquirenti – ci sono un’auto Bentley e diverse imbarcazioni.
Il 38enne è inserito in diverse società italiane ed estere attive in diversi settori economici, dall’immobiliare al trasporto aereo. F.C. è anche presidente di una compagnia aerea con sede a Malta. L’arresto del 38enne – comunicato soltanto adesso – è avvenuto all’inizio di dicembre, al termine dell’operazione “Last Ring” che dovrebbe chiudere il cerchio attorno all’organizzazione. Nel frattempo anche il Tribunale della Libertà di Bologna ha confermato la legittimità dell’arresto.