E’ stato un infarto a uccidere l’84enne Severino Zoppi nella sua villetta di Largo 24 agosto 1942, piazzale retrostante il Lidl di Via Emilia Ovest.
A causare il problema cardiaco però, nessuna spinta del figlio Roberto, 50 anni, in cura per problemi psichiatrici: lo ha stabilito la Procura, che ha assolto l’uomo dall’accusa di omicidio preterintenzionale.
Lo scenario della morte, il 3 marzo 2017, la villetta di famiglia: a dare l’allarme l’anziana moglie, corsa a chiedere aiuto all’inquilino della dependance, collaborare della famiglia.
”Aiuto mio marito sta morendo” – aveva detto, disperata. Vittima di una malattia che causa difetti cognitivi e di memoria, aveva raccontato di una lite tra marito e figlio al termine della quale l’anziano era stato spintonato dalle scale. Ma il corpo dell’uomo, accasciato sul divano, non presentava segni di colluttazione.
Così per il figlio Roberto, già riconosciuto parzialmente incapace di intendere e volere è trasferito dal carcere al Diagnosi e Cura nei giorni successivi all’arresto, e’ arrivata l’assoluzione.