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Gli artigiani di Cna contrari alla legge di Bilancio, al via campagna #bastablabla

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La legge di Bilancio dello Stato non piace agli artigiani della Cna. La proposta all’esame del Parlamento non convince sotto diversi aspetti, per questo Cna ha dato il via alla campagna #bastablabla, con l’obiettivo di richiamare l’attenzione di cittadini e istituzioni. Le imprese artigiane chiedono correzioni importanti già nel passaggio della Camera.

“Una legge di bilancio di solito è costituita da decine di commi e centinaia di pagine. I punti che ci interessano, però, relativamente alla Finanziaria 2018 – spiega il presidente di Cna Parma, Paolo Giuffredi – sono solo cinque: la deducibilità dell’Imu che grava sulle imprese, la completa attuazione del regime per cassa, la conferma dell’ecobonus al 65%, l’esenzione dall’Irap per le imprese minori e la garanzia dell’entrata in vigore dell’Iri dal prossimo anno. Se queste promesse non diventeranno fatti, la nostra valutazione della Legge di Bilancio non potrà che essere negativa”.

“Da troppo tempo – continua Giuffredi – riceviamo promesse per soluzione di problemi reali delle imprese, che possano contribuire a liberare risorse per la crescita. A cominciare dall’Imu, di cui chiediamo la completa deducibilità per evitare che gli immobili produttivi vengano tassati due volte (con l’Imu appunto, e con l’Irpef), provvedimento che da solo vale quattro punti in termini di tassazione sulle imprese. Poi è necessario sgravare dall’Irap quelle aziende minori, artigiani e piccole imprese, prive di autonoma organizzazione, e attuare in modo completo e definitivo il regime per cassa per le ditte in contabilità semplificata, riconoscendo alle imprese di pagare le tasse solo sui redditi effettivamente incassati”.

Molto importante anche la conferma dell’ecobonus al 65% per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, che permette di combattere l’inquinamento e, allo stesso tempo, è un aiuto significativo per sostenere cittadini e imprese. CNA chiede, inoltre, la garanzia dell’entrata in vigore dell’Iri dal 2018, ovvero l’introduzione di un’aliquota agevolata per i redditi d’impresa lasciati all’interni di questa, un intervento che ridurrebbe di due punti la tassazione sul reddito dell’azienda e consentirebbe di uniformare i criteri di tassazione del reddito prodotto dalle imprese personali (imprese individuali e società di persone) con quello delle società di capitali.

“Non vorremmo – conclude Giuffredi – che queste promesse si riducessero ad un bla bla che ci ha definitivamente stancati”.

Già da oggi, sui social network, attraverso l’hastag #bastablabla è possibile seguire in tempo reale le voci e le azioni provenienti da tutto il territorio nazionale.

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