Università, sono 6221 le nuove matricole: +8,7%

Università, sono 6221 le nuove matricole: +8,7%

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L’Università di Parma continua a crescere: dopo l’exploit e l’inversione di tendenza del 2015-2016, confermata anche nel 2016-2017, i dati delle iscrizioni al primo anno per il 2017-2018 ribadiscono che il trend avviato due anni fa prosegue con cifre più che lusinghiere: i numeri parlano di un +8,7% rispetto all’anno scorso, a siglare un triennio caratterizzato non solo dal segno “più” ma da cifre importanti.

Quest’anno sono 6.221 gli scritti complessivi al primo anno (dati al 30 novembre 2017) contro i 5.725 dell’anno accademico 2016-2017, con una crescita assoluta di 496 matricole che corrispondono a un incremento percentuale del +8,7%.

I dati sono stati presentati questa mattina nella sede dell’Ateneo dal Rettore Paolo Andrei, affiancato dai nuovi Pro Rettori Paolo Martelli (Pro Rettore vicario), Roberto Fornari (Pro Rettore alla Ricerca), Sara Rainieri (Pro Rettrice alla Didattica), Fabrizio Storti (Pro Rettore alla Terza missione) e Simonetta Anna Valenti (Pro Rettrice all’Internazionalizzazione)

 Alcuni dati di dettaglio. I due Dipartimenti che per numero di iscritti al primo anno crescono di più in valore percentuale sono il Dipartimento di Giurisprudenza, Studî politici e internazionali, che fa registrare un ottimo +41% con una significativa inversione di tendenza rispetto all’anno scorso, e il Dipartimento di Scienze degli alimenti e del farmaco, che si attesta al +38% grazie soprattutto all’exploit del corso di laurea in Scienze gastronomiche che ha quasi triplicato gli iscritti al primo anno. Crescite da rimarcare anche per il Dipartimento di Discipline umanistiche, sociali e delle imprese culturali (+18%), e per il Dipartimento di Scienze matematiche, fisiche e informatiche (+14%). Pressoché invariati gli altri Dipartimenti; l’unico calo rilevante è quello di Scienze medico-veterinarie, con un -19% dovuto alla diminuzione del corso di laurea in Scienze zootecniche e tecnologie delle produzioni animali.

Un Ateneo attrattivo: crescono i fuorisede dal Nord Italia, + 1,4% in un anno

La forte attrattività da fuori Regione esta una delle caratteristiche principali dell’Università di Parma. Nel 2017/2018 resta pressoché invariato il peso relativo della provincia di Parma (31,3% nel 2016/2017 contro il 31,7% di quest’anno) e dell’Emilia Romagna (dal 52,2% del 2016/2017 al 52,3% di quest’anno), mentre cresce il Nord Italia (23,3% quest’anno contro il 21,9% del 2016/2017: +1,4%). Praticamente invariato il Centro-Sud, bacino di utenza forte dell’Ateneo, che passa dal 16,8,6% del 2016/2017 al 16,3% del 2017/2018. In leggera flessione, invece, le isole: dall’8,2% del 2016/2017 al 6,9%.

Cresce inoltre la percentuale di studenti stranieri, che quest’anno sono l’1,3% (81 matricole extra Italia) contro lo 0,9% dell’anno scorso. Un Ateneo inclusivo: crescono ancora gli studenti con disabilità e Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Sono nel complesso 177, contro i 130 dell’anno scorso, gli iscritti al primo anno con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento – DSA (77 con disabilità e 100 con DSA), con una crescita del 36%. L’Università di Parma si conferma punto di riferimento importante per gli studenti con disabilità e DSA, per i quali è attivo da anni un servizio che è fiore all’occhiello dell’Ateneo con specifiche strutture di affiancamento e accoglienza.

A primavera i dati delle lauree magistrali

È importante sottolineare che i dati diffusi oggi sono ancora parziali, poiché le iscrizioni ai corsi di laurea magistrale (+2) non sono ancora tutte chiuse. I dati complessivi degli iscritti al primo anno (compresi quelli delle lauree magistrali) saranno dunque disponibili nella primavera 2018.

 Commento del Rettore Paolo Andrei. “Si consolida il trend positivo avviato tre anni fa, e questo per noi è un dato di grande importanza. Dopo l’ottima performance del 2015-2016 e il consolidamento della crescita dell’anno scorso non era facile confermare la tendenza: l’Università di Parma non solo l’ha confermata ma l’ha fatto con numeri rilevanti. Numeri che premiano l’impegno di tutte le persone che compongono l’Ateneo, e un’offerta complessiva che ogni anno si rafforza per stare al passo con i tempi in uno scenario ormai necessariamente globale. Abbiamo recuperato tanto di ciò che avevamo perso in passato, e ora è chiaro che il trend non sarà più così “vertiginoso” ma tenderà alla stabilizzazione; il nostro augurio è che tutte queste matricole trovino a Parma, nella qualità della formazione offerta dall’Ateneo, l’ambiente ideale per condurre al meglio e in modo appagante il loro percorso accademico”

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