Ius Soli, mozione congiunta in Consiglio comunale. Lega Nord su tutte le...

Ius Soli, mozione congiunta in Consiglio comunale. Lega Nord su tutte le furie

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Dal piccolo Comune di Soragna che dichiara “fuorilegge” il comunismo al più grande Comune di Parma che eleva a sistema l’accoglienza di massa e ora cerca di dire la sua anche sull’annosa questione dello Ius Soli, sono tanti i consiglieri comunali che sembrano voler giocare “ai piccoli parlamentari”. Parole al vento che nessuno ovviamente raccoglierà come nel cento per cento delle mozioni precedenti. Ma l’importante è dire sempre la propria, mentre i cittadini ignari e sempre più disinteressati ai lavori consiliari continuano a pagare lauti gettoni di presenza.

E’ il caso della seduta del Consiglio comunale di Parma, convocata per il prossimo mercoledì 29 novembre. In aula arriverà una mozione congiunta che vede insieme Effetto Parma sempre più a trazione Radical-Pd, ovviamente i Dem e i civici di Parma Protagonista. Argomento? Ovviamente il pieno sostegno allo Ius Soli e al disegno di legge che langue al Senato, dove il Governo sembra non avere più i numeri per sostenerlo. Cos’è lo Ius Soli? La concessione della cittadinanza italiana per semplice diritto di nascita. Giusto o sbagliato che sia, di sicuro la questione non compete al Consiglio comunale. Né di Parma, né di Roma Capitale. Ma la questione, c’è da star “sereni”, impegnerà l’aula consiliare di piazza Garibaldi per qualche ora di vane schermaglie.

Unica voce fuori dal coro su questo argomento è quella della Lega Nord che conta su un drappello di quattro consiglieri comunali già passati all’azione.

Quando si tratta di battaglie ideologiche e di principio (errato) ecco che si scopre chi effettivamente è opposizione e chi invece condivide le medesime idee: lo dicevamo in campagna elettorale, ora c’è l’evidenza della prova – tuona il gruppo consiliare della Lega Nord, capeggiato da Laura Cavandoli -. Come Lega Nord Parma voteremo compatti e convintamente contro questa follia che impegnerà il Comune di Parma a farsi istituzionalmente portavoce di una minoranza a discapito del reale volere della maggioranza dei parmigiani. Il conseguimento della cittadinanza italiana è il termine di un percorso di integrazione che deve essere seguito dal richiedente e l’Italia è il Paese che attualmente concede più cittadinanze in tutta Europa. Non si capisce quindi quale sia la necessità di allargare le maglie per l’attribuzione della cittadinanza!“.

Il rischio – avverte il gruppo del quale fanno parte anche i segretari provinciale Emiliano Occhi e cittadino Maurizio Campari della Lega, oltre a Carlotta Marù che è anche vicepresidente dell’aula – è quello di invitare nuovi immigrati in un periodo in cui stiamo subendo l’invasione dei finti richiedenti asilo, con tutte le conseguenze in tema di degrado e criminalità. Questi sono solo alcuni dei motivi che ci portano a dire No Ius Soli. Inoltre il Comune di Parma non ha alcun potere istituzionale di sostenere l’approvazione di una proposta di legge, compito riservato al Parlamento in base alla Costituzione: Sindaco e Giunta devo occuparsi della città e dei parmigiani! Ancora una volta quindi, l’unica forza politica che rispetterà il volere dei parmigiani sarà la Lega Nord“.

Ma anche i leghisti non resistono alla tentazione – sia pure in questo caso tirati per la giacca – di associarsi al festival del nulla.

Già domani, sabato 25 novembre, allestiranno un banchetto in via Mazzini dalle 10 alle 18 per firmare contro lo Ius Soli. Firme dei parmigiani contrari allo Ius Soli che mercoledì 29 finiranno nell’aula consiliare per dimostrare, secondo gli esponenti del Carroccio, che la volontà dei parmigiani è contro questa legge.

Di fatto, però, anche fossero alcune migliaia di firme, difficilmente serviranno a cambiare le idee di una stragrande maggioranza trasversale nata proprio in Consiglio comunale. Quindi anche queste, al di là del valore simbolico e dal vago retrogusto politico, finiranno ben presto in “archivio”. Come le oltre seimila raccolte da Parma per cambiare la raccolta differenziata. Ed è già tanto che entrambe le petizioni non finiranno nel “bidone della carta”.

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