Nel corso della mattinata, quale esito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Benevento hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Benevento, nei confronti di quattro soggetti accusati di tentata estorsione aggravata in concorso. In manette sono finiti: Diego Spina 39 anni di Casalbore, Marino Tascione 53 anni di Casalbore, Carmine De Rosa e Vincenzo De Rosa di 33 e 37 anni entrambi di Paduli.
Le attività d’indagine, avviate nel mese di agosto 2017, traggono origine da un attento monitoraggio del territorio e dall’azione investigativa dei Carabinieri di Benevento a seguito di una serie di incendi verificatisi a partire dal mese di agosto 2017, nei cantieri di Casalbore e Paduli, ai danni di trattori, escavatori e automezzi appartenenti alla ditta Tre Colli Oil & gas s.p.a con sede a Fidenza (Parma). La società, avvalendosi della collaborazione di alcune ditte locali in subappalto – anche queste vittime di danneggiamenti – sta eseguendo lavori strategici di varianti al metanodotto Snam già presente sulla tratta Biccari (FG)-Napoli.
Nel corso delle indagini, svolte con ausilio delle attività tecniche e grazie anche alla collaborazione delle parti offese, è stato accertato che gli incendi non erano altro che avvertimenti ed intimidazioni a cui era seguita l’offerta di “protezione”. I forti elementi di prova a carico degli arrestati, a seguito di tali specifiche richieste effettuate dagli indagati, sono stati raccolti nell’ambito di un incontro finale con un responsabile della ditta Tre Colli spa, nel quale i taglieggiatori pretendevano il pagamento del “pizzo”, quantificato in 40.000,00 euro, per porre fine ad ulteriori episodi di danneggiamento ed incendi a mezzi e attrezzature.
“Gli episodi verificatisi nei territori di Paduli e Casalbore, già dall’agosto 2017 – commenta il Procuratore Aldo Policastro – dimostrano che le condotte estorsive vengono attuate senza alcuna remora per il potenziale danno cagionato allo sviluppo economico dei territori”.