Compleanno amaro per il boss Totò Riina, che compie 87 anni in un letto dell’ospedale Maggiore di Parma dove è ricoverato ormai in fin di vita. Da un paio di giorni è in coma e a poco sono serviti due interventi chirurgici subiti di recente. Recluso al 41 bis dal 15 gennaio 1993, colui che è considerato a tutti gli effetti il capo dei capi di cosa nostra, deve scontare ben 26 ergastoli per stragi, omicidi, occultamento di cadavere, attentati ed altro ancora. Il suo arresto subito dopo la stagione delle grandi stragi del 1992, in cui caddero tra gli altri Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, insieme agli agenti delle loro scorte. Fino a qualche anno fa, nei suoi colloqui intercettati in carcere, Riina parlava contro magistrati ed altri personaggi.
E per questo motivo, nel luglio scorso, il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha rigettato, nonostante la salute precaria, la richiesta di differimento della pena per Totò Riina. A Parma è arrivata anche Rosi Bindi, presidente della Commissione Antimafia, ed ha ribadito che Riina era già ben curato nell’ospedale Maggiore di Parma, quindi non era necessario procedere alla scarcerazione.
Accanto a Riina, però, in questi giorni ci sono la moglie Ninetta Bagarella e i figli, ai quali il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha concesso il permesso di seguire il genitore.
Salvo Riina – il terzo dei quattro figli del boss corleonese – balzato agli onori della cronaca in seguito alla pubblicazione del suo libro “Riina Family Life”, ha affidato a facebook il suo pensiero: “Per me tu non sei Totò Riina, sei il mio papà. E in questo giorno per me triste ma importante ti auguro buon compleanno papà. Ti voglio bene, tuo Salvo”.