Froneri riconferma chiusura stabilimento Parma. Sindacati: via a conflitto senza precedenti

Froneri riconferma chiusura stabilimento Parma. Sindacati: via a conflitto senza precedenti

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Froneri non fa marcia indietro: a Parma si chiude e per 120 dipendenti sarà soltanto disoccupazione. La conferma della linea dura l’azienda l’ha data a Roma, al Ministero dello Sviluppo economico, al termine dell’ennesimo incontro con le istituzioni disposte a mettere in campo tutti gli ammortizzatori sociali e gli aiuti possibili per favorire la reindustrializzazione del sito parmigiano, storica fabbrica dei gelati del gruppo Nestlè, passato lo scorso anno a Froneri – partecipato al 50% dalla stessa multinazionale svizzera – che a dispetto dei proclami si è rivelata incapace di gestire lo stabilimento in maniera proficua.

L’atteggiamento aziendale si è confermato irresponsabile, causa di una radicalizzazione del conflitto senza precedenti – si legge in una nota congiunta di Flai Cgil e Uila Uil -. Si dimostra ancora una volta nessuna attenzione agli aspetti sociali e umani della vertenza. Questo da parte di una multinazionale che si vanta di “codici etici” attenti alla responsabilità sociale, cliente di catene distributive come Coop e Conad che si dicono responsabili eticamente e di proprietà di Nestlé a sua volta sedicente impresa socialmente impegnata”.

Ma il conflitto rischia di salire di tono. Oggi l’assemblea dei lavoratori ha confermato il presidio permanente davanti allo stabilimento di via Bernini e ha dato mandato alle rappresentanze sindacali di “intraprendere ogni azione utile a riconquistare una vera trattativa che scongiuri i licenziamenti e costruisca ipotesi di reindustrializzazione“.

Grande la manifestazione di solidarietà della città ai lavoratori in lotta. Ed è previsto un gemellaggio con il sindacato tedesco che vive una simile vertenza nella fabbrica ex Nestlé di Uelzen. Verranno inoltre sensibilizzati i parlamentari europei, in vista di un presidio in Svizzera, a Vevey, quartier generale di Nestlé. In agenda anche uno sciopero generale dell’industria alimentare di Parma, “affinché l’intero territorio – dicono Flai Cgil e Uila Uil – isoli atteggiamenti che non devono avere cittadinanza in una provincia in cui la buona contrattazione e la crescita delle imprese sono sempre andate di pari passo“.

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