Aziende parmigiane, crescono fatturato e ordini. In “rosso” costruzioni e commercio

Aziende parmigiane, crescono fatturato e ordini. In “rosso” costruzioni e commercio

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Continua a crescere l’industria parmense: ha chiuso il secondo trimestre dell’anno confermando la ripresa dei mesi precedenti e i tassi tendenziali dei principali indicatori economici sono tutti positivi e migliori rispetto a quelli del primo trimestre. Lo dice l’analisi dei dati dell’indagine congiunturale sull’industria in senso stretto realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di commercio di Parma.

Il fatturato nel secondo trimestre è cresciuto del 3,5 per cento confermando il dato positivo dei tre mesi precedenti (+3,6 per cento) e allineandosi al valore regionale (+3,6 per cento). I risultati migliori sono stati raggiunti dalle imprese alimentari (+5,2 per cento), dalle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+5,0 per cento), da quelle dei prodotti di minerali non metalliferi – ceramica (+4,6 per cento) e dalle industrie del legno e del mobile (+1,9 per cento). Le contrazioni hanno riguardato soltanto le industrie della moda (-2,3 per cento).

La crescita del fatturato delle piccole e medie imprese è stata determinata da tutte le classi dimensionali, ma sono le imprese medie, da 50 a 499 dipendenti, ad evidenziare la crescita più sostenuta (+5,9 per cento).

Da aprile a giugno la crescita tendenziale del fatturato estero provinciale è stata del 3,6 per cento, positiva ma in rallentamento rispetto al trend dei tre mesi precedenti (+5,2 per cento). Le esportazioni regionali hanno registrato una crescita tendenziale del 3,5 per cento. A trainare le vendite all’estero sono state le altre industrie manifatturiere (+6,1 per cento), le industrie alimentari e delle bevande (+4,4 per cento), quelle meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+3,2 per cento).

Sotto l’aspetto della dimensione sono le piccole imprese, da 10 a 49 dipendenti, ad evidenziare un andamento più positivo (+3,9 per cento), seguite dalle medie imprese, da 50 a 499 dipendenti (+3,5 per cento).

La produzione è cresciuta tendenzialmente dell’1,7 per cento, in linea con l’aumento del 2,4 per cento del primo trimestre e con la media dei dodici mesi precedenti. Ma il risultato ottenuto è comunque inferiore a quello dell’industria regionale (+3,1 per cento).

L’aumento produttivo più sostenuto ha riguardato l’industria della lavorazione e dei prodotti di minerali non metalliferi (vetro, ceramica e materiali edili, +3,6 per cento), le industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+3,2 per cento) e quelle alimentari e delle bevande (+1,6 per cento). Le industrie tessili sono ancora in una fase recessiva (-1,9 per cento). La produzione cresce soprattutto nelle piccole imprese, da 10 a 49 dipendenti (+2,1 per cento).

Gli ordini totali sono in crescita, con una variazione tendenziale del 3,5 per cento, in aumento anche rispetto al trimestre precedente (+1,8 per cento). E la crescita è più elevata di quella regionale (2,9 per cento).

In ambito settoriale spiccano gli aumenti delle industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto (+6,1 per cento), delle imprese alimentari (+3,1 per cento) e quelle dei prodotti di minerali non metalliferi – ceramica (+3,1 per cento). L’unico calo è nel settore della moda. L’andamento degli ordini è negativo solo per le imprese maggiori, da 50 a 499 dipendenti, che accusano una flessione dello 0,8 per cento; positivo per le altre classi dimensionali.

Gli ordini esteri aumentano tendenzialmente del 4,8 per cento (era +2,7 per cento nel trimestre precedente). Le industrie meccaniche, elettriche e mezzi di trasporto registrano il valore migliore, col +8,4 per cento, mentre gli altri settori spaziano da un +4,2 per cento delle industrie alimentari e delle bevande al dato stabile (+0,0 per cento) dell’industria del legno e del mobile. In questo caso l’industria tessile evidenzia un timido +0,4 per cento.

Positivi fatturato, produzione e ordini, a invertire la consolidata tendenza negativa dell’Artigianato manifatturiero. Nel secondo trimestre le vendite sono infatti aumentate tendenzialmente dello 0,5 per cento, mentre le esportazioni hanno registrato una diminuzione dell’1,0 per cento, diversamente da quanto accaduto in regione dove sono pressoché stabili (+0,1 per cento). La produzione è cresciuta dell’1,3 per cento, valore inferiore a quello regionale (1,8 per cento).

Gli ordini sono cresciuti dell’1,7 per cento, distinguendosi nettamente dal valore negativo del -2,4 per cento rilevato nel trimestre precedente. In Emilia-Romagna l’dell’1,9 per cento.

L’andamento tendenziale delle vendite nel settore delle costruzioni è ancora in lieve discesa, con un calo del volume d’affari dello 0,1 per cento. In Emilia-Romagna invece il dato è positivo, +0,7 per cento.

Per il Commercio al dettaglio ancora negativo il valore tendenziale delle vendite (-0,2 per cento), anche se migliore rispetto al primo trimestre (-0,8 per cento).

Da aprile a giugno 2017 le vendite a prezzi correnti hanno evidenziato, rispetto all’analogo periodo del 2016, una flessione del 3,0 per cento nell’abbigliamento ed accessori, e -1,3 per cento nei prodotti non alimentari oltre a quelli per la casa ed elettrodomestici. Positivo il dato degli ipermercati, supermercati e grandi magazzini, con una variazione tendenziale delle vendite del +3,6 per cento.

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