Come per mia abitudine, attendo sempre di leggere le reazioni della città prima di intervenire. Lo sdego per i fatti di Lesignano contro i richiedenti asilo, con toni ed accenti diversi è comune, lasciatemi dire quasi unanime. Detto ciò non posso non sottolineare che nessuno – come per rito canonico Italiano – prova ad andare alla radice del problema.
Parliamo ancora una volta di proibizioni, della cultura Italica alla proibizione, proibizioni che non permettono di guardare con laicità alle cifre ed alla realtà. In questo caso parliamo di immigrazione, della ormai 15ennale proibizione all’immigrare, mi riferisco alle non persone, cioè alle persone senza diritti che devono semplicemente nascondersi, che fuggono dalla fame, dalla miseria, dalle guerre, dalle persecuzioni – che nel tentativo di arrivare nei nostri Paesi spesso perdono la vita – e che quando arrivano nei nostri Paesi sono fatti oggetto di una discriminazione giuridica, per ragioni di status.
La legge che impedisce da 15 anni l’immigrazione regolare, legale, si chiama Bossi-Fini, legge per la quale modifica Radicali Italiani e tante altre associazioni laiche e cattoliche hanno raccolto con successo le firme per la presentazione in parlamento di una proposta di legge ampia e di vero governo, con la speranza che, a differenza di eutanasia/biotestamento/iussoli e cannabis, venga discussa. 15 anni di racconti falsi, dove l’illuminata classe dirigente italiana, di destra e di sinistra, ha stumentalizzato in chiave elettorale e di consenso e di impedimenti di riforma per questioni di “opportunità”.
Mai un dibattito pubblico dove analizzare le cause e proposte di governo di un fenomeno che rimarrà con noi per tanti decenni, solo slogan, populismo che dal 2008 – anno d’inizio della crisi economica, della perdita di potere di acquisto della classe media e l’aumento delle povertà – ha avuto facile presa sull’immaginaro dei cittadini e la percezione si è trasformata in realtà. Solo cronaca e mai racconti positivi, quei racconti che guardano alle cifre vere, dei 5milioni di immigrati che garantisco il 9% del pil nazionale e che pagano – come contribuzione netta – 640mil pensioni di Italiani autoctoni, mai un dibattito sul dato demografico.
Quando scrivo che Parmiggiano-Reggiano e prosciutti di Parma ancora li troviamo nei negozi solo grazie alla presenza di lavoratori stranieri, i miei concittadini, stentano a crederci perché solo bombardati dai racconti negativi. In queste condizioni le frange più ideologizzate, hanno potuto e sempre più potranno, compiere atti disgustosi e razzisti come è successo a Lesignano. Chiedo a tutte le forze responsabili, a tutta la classe dirigente della città, di cambiare paradigma.
Non vi sono soluzioni facili a problemi complessi ma credo che il disordine che viviamo si può governare, ed in attesa di strumenti di legge che ampino i diritti e le responsabilità, chiedo a tutti capacità di visione. Appellarsi ai principi che legittimano la nostra civiltà, al principio di uguaglianza con quello della dignità della persona ed i diritti fondamentali non basta più, non serve più, è solo una menzognera circostanza.
L’ipocrita giaculatoria del giorno dopo la respingo al mittente, chiedo solo POLITICA, il resto è il nulla.
MarcoMaria Freddi
Consigliere comunale Effetto Parma