Richiedenti asilo a Calestano, altolà di Rainieri (Ln) alla Regione

Richiedenti asilo a Calestano, altolà di Rainieri (Ln) alla Regione

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La Giunta regionale e, in particolare, la Protezione civile regionale, ritiene di garantire la sicurezza idraulica dell’edificio nel quale si vuole aprire il nuovo CAS a Calestano nonostante il parere negativo del Sindaco e di assumersi tutte le responsabilità per l’incolumità di ospiti e operatori?”. Questa la prima domanda posta in una interrogazione in Regione presentata dal vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, con la quale è stata portata all’attenzione dell’amministrazione regionale guidata da Stefano Bonaccini la vicenda della contrastata prossima apertura nel paese della Val Baganza di un centro per l’accoglienza straordinaria che dovrà ospitare 15 migranti.

La Regione, soprattutto con l’Assessore al Welfare e Vice Presidente della Giunta, Elisabetta Gualmini, ha più volte ribadito di volere un’accoglienza più responsabile rispetto a quelle del comunque e dovunque portata avanti da qualche prefettura – ha dichiarato il consigliere regionale del Carroccio –. Quello di Calestano mi sembra un caso eclatante nel quale, appunto, la Giunta regionale dovrebbe mantenere tale impegno facendo sentire la sua voce. Personalmente sono assolutamente solidale con il Sindaco di Calestano, Francesco Peschiera che, come è altre volte capitato ad altri suoi colleghi primi cittadini della provincia di Parma, si è visto imporre dal Prefetto una soluzione problematica. E questo, non solo per i problemi di sicurezza idraulica dell’edificio di cui dovrebbero essere a conoscenza anche i competenti uffici regionali, ma anche perché Calestano è un territorio che in tema di accoglienza stranieri ha già dato moltissimo. Ricordo infatti che in quel paese la presenza di stranieri è quasi al 20% con conseguenti problemi di inclusione sociale e sicurezza e che secondo gli accordi tra Stato, Regioni e Enti locali potrebbe ospitare non più di 9 richiedenti protezione internazionale”.

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